Roma, 28 mar.
(Adnkronos Salute) – "Grazie agli studi di ricerca molecolare e biologica sulla leucemia linfatica cronica, oggi abbiamo a disposizione farmaci molecolari intelligenti capaci di andare a bersagliare due target specifici, che per questa malattia sono essenzialmente il cosiddetto B cells receptor (Bcr) e il Bcl2. Oggi, e questa è una notizia molto importante, tra gli inibitori del Bcr abbiamo acalabrutinib in una nuova formulazione, molto più maneggevole sia dal punto di vista clinico che per il paziente.
La formulazione in compresse di acalabrutinib migliora la qualità di vita dei pazienti perché è più facile da deglutire ed ha meno interazioni con altri farmaci". Lo ha detto Gianluca Gaidano, professore di Malattie del sangue del Dipartimento di Medicina traslazionale dell'Università del Piemonte Orientale, e direttore della Struttura complessa direzione universitaria di Ematologia presso l'azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di Novara, commentando il via libera di Aifa alla rimborsabilità di acalabrutinib in compresse per il trattamento della leucemia linfatica cronica.
La notizia è stata annunciata da AstraZeneca in una conferenza stampa a Milano.
"Ricordiamo che la leucemia linfatica cronica è una malattia dell'anziano, quindi il paziente spesso ha una politerapia in atto – precisa Gaidano – e in questo modo noi possiamo davvero garantire al paziente dei risultati di efficacia eccellenti. A 6 anni di trattamento si sono osservati risultati davvero sorprendenti, con il 78% dei pazienti vivi con questa formulazione terapeutica. Questo è quindi un passo avanti importante.
Sicuramente siamo davvero grati che sia oggi disponibile per tutte le nostre e i nostri pazienti".
"La leucemia linfatica cronica – spiega l'esperto – è la leucemia più frequente nella popolazione adulta. E' una malattia dei linfociti B, quindi di un tipo specifico di cellule del sistema immunitario, in cui una sola cellula inizia a crescere e crescendo dà origine a tante cellule figlie, tutte caratterizzate da alterazioni molecolari che sostengono la crescita tumorale.
E' caratterizzata da un aumento dei linfonodi, da un aumento della fonte dei globuli bianchi e, nelle forme più avanzate, da una riduzione dell'emoglobina che predispone ai sanguinamenti. Un altro aspetto fondamentale – rimarca Gaidano – è la predisposizione alle infezioni, perché il sistema immunitario dei pazienti con questa malattia è meno efficiente".