Tumori, 3 casi su 10 si possono evitare con prevenzione

Roma, 3 feb. (Adnkronos Salute) - "Il cancro non fa discriminazioni ma la possibilità di accesso alla diagnosi e alle cure sì. E fa la differenza". La prevenzione è infatti fondamentale, "oggi sappiamo anche che soprattutto nel campo dei tumori al seno, oltre ch...

Roma, 3 feb. (Adnkronos Salute) – "Il cancro non fa discriminazioni ma la possibilità di accesso alla diagnosi e alle cure sì.

E fa la differenza". La prevenzione è infatti fondamentale, "oggi sappiamo anche che soprattutto nel campo dei tumori al seno, oltre che quelli del colon o anche di altre patologie oncologiche, possiamo prevenire oltre un terzo dei casi". Lo ricorda all'Adnkronos Salute, nella Giornata nazionale contro il cancro, Daniela Terribile, oncologa presidente di Komen Italia, associazione per la lotta ai tumori al seno, che ha tra le sue iniziative la 'Carovana della prevenzione', programma nazionale itinerante di promozione della salute femminile che offre controlli gratuiti e informazioni sulle principali patologie oncologiche di genere in particolare alle donne in condizioni di fragilità sociale ed economica.

In campo oncologico "la difficoltà di accesso ai programmi di diagnosi – spiega – è chiaramente presente nelle situazioni di svantaggio sociale ed economico nel nostro Paese. D'altro canto anche la stessa adesione agli screening nazionali ha incontrato queste difficoltà, cioè le donne con un livello socio-economico più basso e meno istruite, sono meno propense ad occuparsi delle loro salute e di conoscere l'importanza della prevenzione che pure può prevenire la comparsa del tumore in oltre un terzo dei casi".

Oggi, inoltre, "anche quando la malattia viene diagnosticata – continua l'esperta – siamo in grado di curare oltre il 30% di queste patologie, in maniera talmente valida da arrivare a una sopravvivenza superiore al 90%. Questo però – sottolinea – passa attraverso una serie di misure, a partire dalla prevenzione primaria, che vuol dire conoscere e adottare gli stili di vita adeguati. Già questo porterebbe a una riduzione di casi molto decisa".

Ci vuole, poi, "la prevenzione secondaria, ovvero le diagnosi più precoci possibili, che consentono anche cure meno aggressive e con una migliore sopravvivenza", aggiunge Terribile, sottolineando l'impegno di Komen Italia su questi due fronti attraverso la 'Carovana della prevenzione' con la quale "in questi 7 anni abbiamo percorso pressoché tutta l'Italia.

Siamo stati in 17 Regioni e abbiamo offerto oltre 900 giornate di prevenzione, circa 200mila prestazioni gratuite. Abbiamo sempre privilegiato le aree più svantaggiate sul piano della prevenzione in cui il mammografo non c'è e questi servizi sono spesso lontani e difficili da raggiungere. Siamo andati in piccole aree rurali, piccole isole, borghi ormai abitati solo da anziani che magari non hanno possibilità, non hanno chi li porta a effettuare questi esami.

Ma abbiamo girato anche nelle aree marginali delle grandi città, periferie e sobborghi in cui esistono per esempio delle comunità etniche molto chiuse dove le donne difficilmente fanno prevenzione".

Ai margini delle città, ricorda l'oncologa, "sempre di più si annidano sacche di povertà, non solo sociale ed economica ma anche culturale". In tutti questi ambiti di marginalità "fare prevenzione oncologica è molto difficile", per questo come Komen Italia "ci siamo resi conto che oltre che parlarne dovevamo agire e portare a domicilio, portare in prossimità di queste aree un'offerta di prevenzione".

La Carovana, con le sue unità mobili attrezzate, offre: esami (mammografie, ecografie mammarie, ecografie ginecologiche e Pap test, e visite cliniche) per la diagnosi precoce dei tumori del seno e del collo dell’utero a donne che per età o altri criteri non rientrano nei programmi di screening del Servizio sanitario nazionale; consulenze specialistiche ed esami diagnostici di prevenzione secondaria (come ecografie della tiroide, visite dermatologiche con epiluminescenza) per altre patologie femminili attualmente non coperte da programmi di screening del Ssn; laboratori pratici e sessioni educative di promozione dell’attività fisica, del benessere e della corretta alimentazione per incoraggiare l’adozione di stili di vita sani.

E ancora: programmi ad hoc per aiutare le pazienti che hanno vissuto una malattia oncologica a recuperare un pieno benessere psicofisico e il miglior ritorno alla vita attiva (consulenze di supporto psicologico, consulenze nutrizionali, consulenze fisioterapiche, consulenze legali); eventi di sensibilizzazione alle tematiche della salute e di promozione dello sport e della attività fisica per gli studenti delle scuole inferiori e superiori.