Il tumore al pancreas rimane tra i più difficili da trattare, nonostante i progressi nella ricerca. Continua a far parlare di sé per le storie dei vip che non sono riusciti a vincere la battaglia. L’ultima vittima è stata Eleonora Giorgi, l’attrice che è venuta a mancare all’età di 71 anni, dopo una diagnosi ricevuta nel 2023.
Tumore al pancreas: i vip che hanno lottato, da Vialli a Steve Jobs passando per Eleonora Giorgi
In Italia, secondo i dati dell’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM), nel 2020 si è registrato un aumento dell’incidenza dell’adenocarcinoma del pancreas, che colpisce sia uomini che donne senza grosse differenze di sesso. Questo carcinoma è tra i più letali, essendo la quarta causa di morte nelle donne (7%) e la sesta negli uomini (5%), con una sopravvivenza a 5 anni dell’8% e a 10 anni del 3%. La diagnosi avviene spesso in stadi avanzati, quando la malattia si è già diffusa ad altri organi, rendendo i sintomi più evidenti. Sebbene esistano altri tipi di tumori pancreatici, l’adenocarcinoma è il più comune e si sviluppa nei dotti pancreatici a causa di un’alterazione genetica che porta alla proliferazione incontrollata delle cellule.
Nel corso degli anni, diversi vip hanno affrontato questa malattia, portando l’attenzione pubblica sulle sue implicazioni. L’ultima vittima è stata Eleonora Giorgi, l’attrice di Borotalco, scomparsa a 71 anni a Roma a causa di un tumore diagnosticato nel 2023. Poco prima di lei, è venuto a mancare Giovanni Scambia, pioniere della ginecologia oncologica.
Tra le altre celebrità che hanno perso la vita per questo tumore aggressivo, e difficile da diagnosticare, ci sono stati Anna Magnani, Dino Buzzati, Mariangela Melato, David Bowie, Luciano Pavarotti, Steve Jobs, Gianluca Vialli e, più recentemente, l’allenatore svedese Sven-Göran Eriksson. Il calcio ha visto tanti protagonisti colpiti, tra cui Giacinto Facchetti, Giuseppe Meazza e Omar Sivori.
Le diagnosi di tumore al pancreas
Il tumore al pancreas colpisce annualmente circa 500.000 persone in tutto il mondo. Si tratta di una malattia estremamente letale, con una sopravvivenza a 5 anni inferiore al 10%. Un triste esempio è Gianluca Vialli, che è scomparso a 58 anni dopo aver combattuto a lungo contro questa malattia.
Tra i principali fattori di rischio, il fumo gioca un ruolo cruciale: eliminarlo aiuta a prevenire il tumore, così come una dieta sana e uno stile di vita attivo. La ricerca sta facendo progressi, ad esempio con l’uso dell’intelligenza artificiale per monitorare le terapie, l’identificazione delle cellule staminali responsabili delle metastasi, e lo sviluppo di un vaccino terapeutico mirato a bloccare la progressione del tumore agendo sulle sue caratteristiche molecolari.