Nel corso dell’incontro nello Studio Ovale della Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, affiancato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha ribadito la sua proposta di trasferire la popolazione palestinese fuori da Gaza. Durante una conversazione con i giornalisti, alla domanda su possibili destinazioni, ha indicato la Giordania, l’Egitto o altre località come opzioni.
Trump riceve Netanyahu alla Casa Bianca: “Prenderemo il controllo di Gaza”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è giunto alla Casa Bianca per un incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, focalizzato sulla tregua tra Israele e Hamas. L’obiettivo è raggiungere una soluzione più duratura per porre fine a un conflitto che si protrae da quasi 16 mesi.
“Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza e ce ne occuperemo noi. La possiederemo e ci occuperemo di smantellare tutte le bombe inesplose e altre armi pericolose, spianeremo il sito ed elimineremo gli edifici distrutti, creando uno sviluppo economico che fornirà un numero illimitato di posti di lavoro”, ha dichiarato Donald Trump in conferenza stampa.
Benjamin Netanyahu ha commentato con entusiasmo il piano di Donald Trump per Gaza, affermando che potrebbe cambiare la storia.
“La Striscia di Gaza è un simbolo di morte e distruzione per molti decenni e un posto sfortunato”, ha aggiunto il presidente americano.
L’ambasciatore palestinese all’Onu, Ryad Mansour, ha dichiarato che la volontà dei palestinesi di vivere a Gaza deve essere rispettata, commentando le parole di Donald Trump riguardo alla possibilità di dislocare i palestinesi nei Paesi vicini alla Striscia.
Netanyahu e gli attacchi del 7 ottobre
Dall’attacco del 7 ottobre, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele sta combattendo i suoi nemici e cambiando il volto del Medio Oriente. Ha affermato di aver devastato Hamas e decimato Hezbollah, sottolineando che Israele non è mai stato così forte. Tuttavia, ha aggiunto che per garantire il futuro del Paese è necessario “finire il lavoro”, precisando che Israele concluderà la guerra con una vittoria, che sarà anche una vittoria per gli Stati Uniti.
Nel frattempo, gli Stati Uniti sono pronti a inviare armi a Gaza, se necessario per garantire la sicurezza. Donald Trump, però, ha sostenuto che gli attacchi di Hamas del 7 ottobre non sarebbero mai accaduti se lui fosse stato il presidente degli Stati Uniti in quel momento.