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La Trudi ha rotto il silenzio sulla bambola di Chiara Ferragni, sottolineando che l’azienda non ha mai parlato di beneficenza. A farlo è stata solo l’imprenditrice, che attualmente è iscritta nel registro degli indagati di Milano con l’accusa di truffa aggravata per l’affaire Balocco.
Trudi rompe il silenzio sulla bambola di Chiara Ferragni
Trudi si è dichiarata del tutto estranea all’attività di beneficenza di Chiara Ferragni. L’azienda ha preso le distanze dall’imprenditrice, sottolineando che la confezione della bambola a immagine e somiglianza dell’influencer non ha mai riportato indicazioni sul progetto benefico in atto.
Trudi prende le distanze da Chiara Ferragni
“Trudi si dichiara estranea a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente da Tbs Crew di Chiara Ferragni“, hanno fatto sapere dall’azienda. Non solo, ha sottolineato che “il packaging e la bambola stessa non hanno mai riportato alcuna comunicazione riferente ad azioni di beneficenza o altro“. Giochi Preziosi, che ha acquistato Trudi nel 2019, ha ribadito “l’estraneità verso ogni operazione intrapresa dalla precedente gestione del marchio friulano contattato all’epoca da Tbs Crew“ e “si riserva di intraprendere eventuali azioni legali qualora si riscontrasse un proseguo di notizie errate e fuorvianti a danno del marchio stesso“.
Trudi e la bambola di Chiara Ferragni: qualcosa non quadra
Nel 2019, Chiara Ferragni aveva sponsorizzato la bambola Trudi parlando di beneficenza ad un’associazione no profit americana che si occupa di cyberbullismo. La Ceo e fondatrice della Onlus, contattata negli ultimi giorni da Zona Bianca, ha fatto sapere: “Non so chi sia questa donna e non ho ricevuto alcuna donazione“. In tutto ciò c’è un altro dettaglio che non quadra. Anche se Trudi si dichiara estranea ai fatti, fino a qualche tempo fa, sul suo profilo Instagram le immagini della bambola venivano condivise con l’hashtag #cyberbulling. Oggi, ovviamente, l’hashtag è sparito. A voi le conclusioni.