Vi invito a leggere questo bel post sui trucchi femminili nel Medioevo e nel Rinascimento inviatoci dalla Signora Francesca Oskarova.
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Maria Paola Macioci
Nel medioevo e nel rinascimento, gli abbellimenti corporei erano
condannati dagli scrittori cristiani, ma di ritorno dalle crociate, i
cavalieri portarono dalle terre d’Oriente i profumi, le spezie, le
essenze.?La più nota a tutti è sicuramente l’acqua di rose conosciuta
in Europa intorno al XII secolo a cui seguirono poi i profumi alla
violetta, alla lavanda, al fiore d’arancio.??Per colorire le guance le
castellane usavano polvere di zafferano e per imbiancare il volto
argilla polverizzata. Per eliminare le lentiggini e le macchie si
usava preparare un’ emulsione composta da acqua in cui si facevano
bollire radici di levistico con l’aggiunta di due chiare d’uovo.
Questo preparato veniva usato per la detersione del viso.?La pelle
doveva essere rigorosamente bianca, capelli biondi, sopracciglia
scure, attaccatura dei capelli alta e quindi veniva depilata, labbra e
guance rosee. Il candore della pelle, indice di stato agiato, opposto
al colore dei contadini, rimase un fondamento della moda per i successivi tre secoli. Per
ravvivare le gote si impiegava un composto preparato con biacca di
piombo, bianco d’uovo sbattuto, grasso di maialino, polveri di seppia
e canfora. Per contrastare i segni del tempo invece si usava un
miscuglio a base di fiori di ninfea, fave e petali di rose.??Fra i
vari prodotti in uso per esaltare la bellezza di dame e castellane
possiamo citare l’antimonio, il nero fumo, la salvia, il limone,
l’uovo. Le formulazioni erano complicatissime e spesso anche nocive
per la presenza di metalli pesanti quali il piombo, il mercurio,
l’antimonio, i quali hanno causato anche morti eccellenti.
inviato da Francesca Oskarova