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Treviso: 2 bombe esplose davanti sede Lega. Si teme agguato

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Agguato davanti alla sede della Lega di Villorba. Una bomba esplode come esca. La seconda bomba però è stata scoperta dagli artificieri.

Esplode una bomba davanti alla sede della Lega di Villorba (Treviso), ma era solo un’esca. Un altro ordigno, infatti, era pronto per deflagrare al passaggio di chi sarebbe accorso sul luogo dell’esplosione, ma per fortuna l’agguato è stato sventato dagli artificieri. L’attentato è stato rivendicato dalla cellula anarchica “Haris Hatzimihelakis”, che annuncia la lotta contro “il governo ‘giallo-verde’, di sinistra e di destra”. Matteo Salvini assicura: “Io non mollo”.

Esplode bomba davanti alla Lega Treviso

“Minacce alla Lega a Treviso. Se pensano di metterci paura così… Penosi. Avanti tutta con la rivoluzione del buonsenso!” commentava il 30 dicembre 2017 il futuro vicepremier Matteo Salvini. In via Sarpi, infatti, era apparsa una scritta ingiuriosa (“Lega..ti a testa in giù”) con tanto di disegno stilizzato di un uomo appeso per i piedi con un cappio. All’epoca il commissario regionale Riccardo Barbisan aveva puntato il dito contro i centri sociali. “Atti simili sono pericolosi – denunciava – in quanto manifestano una grave intolleranza verso le forze politiche che hanno sempre sostenuto le proprie idee e posizioni senza mai nemmeno lontanamente arrivare a simili nefandezze”.

Il Cso Django aveva però rispedito al mittente le accuse, precisando: “Non siamo gli unici ad avercela con la Lega. – e avvertiva – i responsabili potrebbero essere molti”. In effetti, il clima in città appare teso.

Questa notte, infatti, un ordigno è esploso all’esterno del K3, la sede storica della Lega a Treviso, nella zona industriale di Villorba. La deflagrazione non avrebbe provocato comunque alcun danno alla struttura. Nessuna persona, inoltre, sarebbe rimasta ferita. Sul luogo trovato anche un secondo ordigno, che è stato fatto esplodere in sicurezza dagli artificieri. Stando alle prime informazioni, questa seconda bomba era dotata di una sorta di meccanismo d’innesco.

Ipotesi agguato

In base alle ricostruzioni degli inquirenti, chi ha piazzato le due bombe con ogni probabilità voleva colpire le persone che sarebbero giunte davanti alla sede della Lega. La dinamica dell’attentato infatti sembra far pensare ad un vero e proprio agguato. Si ipotizza che il primo ordigno sia stato fatto esplodere come esca. La seconda bomba infatti era realizzata con una pentola a pressione riempita con chiodi con un innesco a tensione, fatto con un filo di nylon piazzato rasoterra. Se qualcuno l’avesse calpestato o tirato, l’ordigno sarebbe esploso provocando, presumibilmente, dei feriti.

La rivendicazione

L’attentato sembra che sia stato rivendicato dalla cellula anarchica “Haris Hatzimihelakis”. Forse l’attentato doveva essere compiuto qualche giorno fa visto che il volantino diffuso via web è datato 12 agosto 2018. A pubblicare la rivendicazione il sito RoundRobin.info, nella quale si legge: “All’alba, la sede della Lega a Treviso, è stata attaccata con 1 ordigno, – e si spiega – rivendichiamo la collocazione contro politici, sbirri, e loro tirapiedi”. “A tutto questo non vogliamo essere complici, alla violenza indiscriminata degli Stati ci opporremo con la violenza discriminata contro i responsabili di tutto ciò” si avverte quindi.

“State parlando di governo ‘giallo-verde’, di sinistra e di destra, noi vogliamo che lo Stato sia distrutto. – e ancora – State promettendo aumenti di stipendio, tasse ridotte, posti di lavoro, noi vogliamo l’eliminazione del denaro, della merce e del lavoro. Voi fate politica, noi la guerra sociale“. “La quasi totale pacificazione in Italia, dove le masse sono occupate a farsi la guerra fra poveri, uno dei nostri obiettivi è opporci alla rassegnazione, all’impotenza ed all’immobilismo” si precisa. “Le cose sono difficili, c’è un abisso esistenziale tra noi e non c’è spazio per il dialogo. – viene infine precisato – Quindi tutto questo ci rende chiaro dove colpire! Attaccare nello specifico il razzismo e lo sfruttamento. Colpire lo stato, il capitale i suoi responsabili. L’azione diretta ci rende chiaro perché e come”.

L’attentato sarebbe inoltra una risposta all’invito “lanciato dai compagni della cellula ‘Santiago Maldonado’, che hanno proposto di rafforzare gli attacchi alla pace dei rappresentanti e complici del dominio”. Santiago Maldonado era l’attivista argentino che si batteva per la difesa del popolo Mapuche, trovato morto nell’ottobre 2017 nel fiume Chubut, nella Patagonia centrale.

Salvini: io non mollo

A stretto giro è arrivato il commento di Matteo Salvini. “Una bomba rudimentale è esplosa di fronte alla sede della Lega di Villorba (Treviso), un’altra è stata trovata inesplosa” spiega via Twitter. Il leader della Lega quindi assicura: “Cercano di fermarci, ma violenti e delinquenti non ci fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima” e lancia l’hashtag #iononmollo.

Anche Riccardo Molinari, vicesegretario Federale della Lega, condanna l’episodio. “Un atto gravissimo, segno di un clima pericoloso. – e promette – I veri fomentatori d’odio si fermino subito, perché la Lega non si farà di certo intimorire nella sua azione in difesa del Popolo italiano”.

“Solidarietà alla Lega trevigiana: sperano di spaventarci, ma non riusciranno a fermare la nostra Rivoluzione del Buonsenso” chiarisce anche Massimiliano Fedriga.