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Lunedì scorso, una bambina di undici anni è annegata nella piscina di un parco acquatico di Inzago, in provincia di Milano.
Morta la bambina annegata in piscina
Dopo essere stata soccorsa in condizioni critiche, la piccola è stata trasportata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove giovedì è stata dichiarata la morte cerebrale. La famiglia ha confermato la tragica notizia e ha espresso la volontà di fare luce sull’accaduto. “Volevamo ringraziare pubblicamente la comunità di Caravaggio, la Caritas, l’ospedale di Bergamo, la polizia locale di Inzago e tutte le persone che in queste difficili ore ci sono vicine e si stringono a noi.
Il calore è tanto, come però anche il dolore che stiamo provando” hanno dichiarato i genitori.
La ricostruzione della tragedia
L’incidente è avvenuto durante una gita con il centro estivo dell’oratorio San Luigi di Caravaggio. Verso le 10 del mattino, la bambina si è immersa in acqua, probabilmente per un gioco di apnea con le amiche, senza più riemergere. Secondo quanto riferito dai genitori, la piccola non sapeva nuotare. È stata una compagna a dare l’allarme, ma quando il personale della piscina è intervenuto, la bambina era già in arresto cardiocircolatorio per essere rimasta troppo tempo sott’acqua.
La polizia locale sta raccogliendo testimonianze dai presenti per ricostruire esattamente cosa sia accaduto.
Indagato il parroco
Al momento, l’unico indagato è don Andrea Piana, il parroco responsabile dei bambini e degli educatori presenti quel giorno. Gli inquirenti stanno valutando anche la posizione dell’addetto alla sicurezza della piscina, poiché sembra che i primi aiuti siano stati prestati da una compagna e non dal bagnino. La famiglia e i loro legali intendono accertare eventuali negligenze e verificare se la catena dei soccorsi abbia funzionato correttamente.