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Un giovane promettente strappato alla vita
La notte tra venerdì e sabato ha segnato un tragico evento a San Sebastiano al Vesuvio, dove Santo Romano, un ragazzo di appena 19 anni, è stato ucciso in piazza Capasso. La sua morte ha scosso profondamente la comunità, che si è riunita per ricordarlo e chiedere giustizia. Santo era un giovane incensurato, noto per la sua passione per il calcio, dove ricopriva il ruolo di portiere nella squadra locale Micri, militante in Eccellenza Campania.
Un tributo collettivo
La piazza si è riempita di amici, familiari e compagni di squadra, tutti uniti nel dolore e nella richiesta di verità. Striscioni e lacrime hanno caratterizzato la manifestazione, un momento di grande commozione in cui i partecipanti hanno espresso il loro affetto per Santo e la loro indignazione per la violenza che ha colpito un giovane innocente. Tra i presenti, anche i genitori di Francesco Pio Maimone, un altro giovane ucciso in circostanze simili, a testimonianza di un problema che affligge la società contemporanea.
Il silenzio della squadra
In segno di lutto, la squadra di calcio Micri ha deciso di non scendere in campo per la partita programmata, un gesto simbolico che sottolinea l’impatto della tragedia non solo sulla famiglia di Santo, ma su tutta la comunità sportiva. Questo evento ha messo in luce la necessità di affrontare il tema della violenza giovanile e di promuovere una cultura di rispetto e solidarietà tra i giovani.
La speranza è che la memoria di Santo possa servire da monito e stimolo per un cambiamento positivo.