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Tragedia e salvataggio: l'incidente di Massimo Sestini nel lago ghiacciato

Massimo Sestini durante il salvataggio nel lago ghiacciato

Un'immersione pericolosa si trasforma in un'esperienza di vita e morte per il fotoreporter toscano.

Un’immersione fatale

Massimo Sestini, noto fotografo toscano, ha vissuto un’esperienza che ha sfiorato la tragedia durante un’immersione nel lago ghiacciato di Lavarone, in Trentino. L’incidente è avvenuto mentre il reparto sommozzatori della Guardia Costiera era impegnato in un’esercitazione. Sestini, immerso in acque torbide e gelide, ha subito un malore che ha portato alla paralisi della glottide, un evento rarissimo e potenzialmente mortale.

Il dramma sott’acqua

Nel racconto di Sestini, emerge la concitazione del momento: “Sputavo acqua e sangue”. In preda al panico, ha chiesto aiuto al subacqueo accanto a lui, sperando che l’erogatore ausiliario potesse salvarlo. Purtroppo, anche il suo tentativo di soccorso si è rivelato vano. La situazione si è fatta critica, con l’acqua che continuava a entrare nei suoi polmoni. La lucidità in un momento così drammatico è sorprendente, ma Sestini ha mantenuto la calma e ha cercato di comunicare con i soccorritori.

Il salvataggio e la rinascita

Fortunatamente, la Guardia Costiera è intervenuta prontamente. In meno di trenta secondi, Sestini è stato estratto dall’acqua e disteso sul ghiaccio. L’elisoccorso è arrivato rapidamente, e il dottore ha fatto un appello disperato: “Potresti morire se non vieni in ospedale”. Questo avvertimento ha convinto il fotografo a farsi trasportare in ospedale, dove è rimasto in gravi condizioni per giorni, prima di risvegliarsi da un coma farmacologico. La sua esperienza mette in luce l’importanza dei soccorsi tempestivi e dell’efficienza del sistema sanitario trentino.

Riflessioni sul rischio

Riflettendo sull’incidente, Sestini ha dichiarato: “Quando lavoro non penso né al rischio né alla morte”. La sua dedizione alla fotografia è tale che il pericolo sembra svanire di fronte all’urgenza di catturare l’immagine perfetta. Questo spirito avventuroso, sebbene incosciente, è ciò che lo ha spinto a vivere esperienze uniche, ma anche a confrontarsi con i limiti della vita. La sua storia è un monito sulla fragilità dell’esistenza e sull’importanza di essere preparati ad affrontare situazioni estreme.