La tragica morte di Raffaella Scudiero ha sollevato interrogativi sulla sicurezza stradale e sui dispositivi di protezione dei veicoli. La ragazza 26enne è morta in un incidente ad Acerra, e tra le possibili cause si ipotizza un airbag difettoso. Mentre le indagini proseguono per fare chiarezza sull’accaduto, resta il dubbio: questa tragedia si poteva evitare?
Tragedia ad Acerra: ragazza muore in un incidente
L’intera comunità di Acerra è sconvolta dalla tragica scomparsa di Raffaella Scudiero, la 26enne deceduta martedì mattina in un drammatico incidente stradale.
Lo schianto è avvenuto in via Pietrabianca, nei pressi dell’incrocio con via Gioacchino Toma, mentre la giovane si stava dirigendo al lavoro a San Felice a Cancello. Alla guida della sua Citroen C3, si è scontrata con una Fiat Panda in un impatto devastante. Nonostante i soccorsi siano arrivati tempestivamente, per Raffaella non c’è stato nulla da fare.
Le autorità sono immediatamente intervenute per ricostruire la dinamica dell’incidente, e la Procura di Nola ha aperto un’indagine per accertare le cause del decesso. Entrambi i veicoli sono stati sequestrati per i rilievi tecnici, così come la salma della giovane, sulla quale oggi verrà eseguita l’autopsia.
Tragedia ad Acerra: ragazza muore per un airbag difettoso ignorato
Tra le ipotesi al vaglio, una delle più preoccupanti riguarda un possibile malfunzionamento dell’airbag della Citroen C3. Dalle prime ricostruzioni, il dispositivo di sicurezza si sarebbe attivato regolarmente, ma qualcosa potrebbe essere andato storto: una ferita profonda alla gola fa temere che la giovane sia stata colpita da schegge scaturite dall’esplosione dell’airbag.
Non è escluso che l’auto di Raffaella rientri tra i modelli richiamati per difetti al sistema di sicurezza, motivo per cui la Procura sta valutando di nominare un perito per esaminare a fondo il veicolo. Gli inquirenti vogliono accertare se la tragedia si sarebbe potuta evitare e se vi siano eventuali responsabilità legate a un possibile difetto di fabbrica.
Nel maggio 2024, Citroën aveva segnalato un difetto agli airbag di C3 e DS3 immatricolate tra il 2009 e il 2019, avvertendo del rischio di esplosione e rilascio di frammenti metallici. Un problema fatale già registrato a Catanzaro lo scorso maggio. Nonostante l’allerta e la disponibilità di auto sostitutive, la Citroën C3 su cui viaggiava Raffaella non era mai stata riparata. L’auto, immatricolata nel 2009, aveva avuto cinque proprietari e quattro concessionarie prima di essere acquistata ad aprile dalla madre della vittima. Non è chiaro se l’ultimo acquirente avesse ricevuto l’avviso, né se Stellantis, proprietaria di Citroën, avesse aggiornato i dati in tempo.