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Il racconto di una sofferenza profonda
La storia di Alessandro G. e Cristina M., una coppia di Orbassano, ha scosso profondamente la comunità locale. Dopo aver condiviso il loro immenso dolore con un giornale, la loro vita è giunta a una tragica conclusione. Due anni prima, la loro figlia, una giovane donna di ventotto anni, si era tolta la vita, incapace di sopportare il peso delle violenze subite da un parente durante l’infanzia. Questo evento ha segnato un punto di non ritorno per i genitori, che hanno vissuto un lutto inimmaginabile.
Un grido di aiuto inascoltato
Il 4 dicembre, Alessandro e Cristina hanno rivelato la loro storia a ‘L’Eco del Chisone’, esprimendo il loro dolore e la loro impotenza. Hanno descritto il suicidio della figlia non come un atto volontario, ma come il risultato di un omicidio psichico, un concetto che mette in luce la gravità delle violenze subite. “Chi pone fine alla sua vita a causa di una violenza è vittima di un omicidio psichico e il suo aguzzino è un assassino”, hanno dichiarato, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza riguardo a queste tematiche.
La reazione della comunità
La notizia del suicidio della coppia, avvenuto pochi giorni dopo la pubblicazione dell’intervista, ha suscitato una forte reazione sui social media. Amici e conoscenti hanno espresso il loro cordoglio, ricordando Alessandro come uno dei migliori medici, noto per la sua umiltà e dedizione. L’Associazione Genitori Adulti e Fanciulli Handicappati ha condiviso un messaggio toccante, augurando che ora la famiglia possa finalmente riunirsi in pace. La tragedia di questa famiglia mette in luce la necessità di affrontare il tema delle violenze e delle conseguenze psicologiche che esse comportano, affinché simili drammi non si ripetano.