Osarumwense Aimiose, nigeriano di 45 anni, ha colpito a morte la compagna Joy Omoragbon, 49enne anch’essa originaria della Nigeria ma residente in Italia dal 2014.
45enne accoltella la compagna
Ad allertare le forze dell’ordine sono stati i vicini, che hanno sentito le urla della donna levarsi dall’appartamento sito al secondo piano di un condominio di via Donizetti a Cologno al Serio, in provincia di Bergamo. Chi conosceva la coppia l’ha descritta come tranquilla e riservata. L’uomo aveva avuto problemi mentali e da circa 10 anni era seguito dal Centro psico sociale. Quando i carabinieri della stazione di Urgano sono giunti sulla scena del crimine lo hanno trovato in stato confusionale, con il corpo della moglie steso a terra. La 49enne è stata trafitta da una sola coltellata.
Indagano gli inquirenti
Le indagini sono state affidate agli uomini dell’Arma, coordinati dal pm Laura Cocucci. Osarumwense Aimiose è stato condotto al comando di compagnia a Treviglio per essere interrogato, mentre la sua vittima è stata portata alla camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove verrà eseguita l’autopsia. Il 45enne, che da diversi mesi si era trovato senza lavoro, ha rivelato una salute mentale precaria, motivo per cui in passato era stato sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio. “Il mio assistito ha spiegato la dinamica dell’evento come può spiegarla una persona che, come lui, è in cura da anni al Cps” ha dichiarato l’avvocato, Francesco Pierotti, “È una situazione da approfondire, al momento è prematuro esprimersi. Mi spiace per la donna che non c’è più, ma questa è una vicenda umanamente toccante anche perché lui è una persona che ha bisogno di aiuto“.
Il cordoglio della comunità
La tragedia ha scosso la piccola comunità bergamasca. Il sindaco Chiara Drago ha affidato il proprio pensiero ai social: “Non sono tragedie, non sono drammi della gelosia, non sono liti finite male, non sono inevitabili esiti dell’imperante disagio psichico che si fatica a leggere e ad affrontare nella nostra società. Sono femminicidi: ogni giorno accadono nel nostro Paese, esiste un bollettino di guerra, annotiamo i nomi per non dimenticarle, ricordiamo le nostre sorelle, amiche, conoscenti, compaesane, non senza un sospiro per essere ancora vive, non senza il senso di colpa per essere ancora vive. Oggi è successo nuovamente anche a Cologno. Siamo sopraffatte da un dolore che è ancestrale e che ci vogliono scritto dentro, nei nostri destini“.