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Un dramma che scuote la comunità
La città di Bari è stata scossa da un evento tragico che ha lasciato tutti senza parole. Un neonato di circa 20 giorni è stato trovato senza vita all’interno di una culla termica presso la chiesa di San Giovanni Battista. La scoperta è avvenuta la mattina del 2 gennaio, quando il parroco, don Antonio Ruccia, ha trovato il piccolo nella culla, lasciando la comunità in uno stato di incredulità e dolore.
Le indagini in corso
Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire le circostanze che hanno portato a questa tragedia. Gli inquirenti stanno indagando per abbandono di minore a carico di ignoti e omicidio colposo nei confronti del parroco e del tecnico che ha installato la culla, Vincenzo Nanocchio. Secondo le prime ricostruzioni, il bambino sarebbe stato deposto nella culla quando era ancora in vita, ma le cause della sua morte sono ancora da accertare.
La culla termica: un aiuto o un rischio?
La culla termica, progettata per accogliere neonati in difficoltà, è stata installata nella chiesa con l’intento di fornire un rifugio sicuro per i bambini abbandonati. Tuttavia, questo tragico evento solleva interrogativi sulla sicurezza e sull’efficacia di tali strutture. È fondamentale che le autorità competenti valutino attentamente le procedure di monitoraggio e manutenzione delle culle termiche, affinché episodi simili non si ripetano in futuro.
Il dolore della comunità
La notizia della morte del neonato ha suscitato una forte reazione nella comunità barese. Molti cittadini si sono uniti in preghiera per il piccolo e per la sua famiglia, esprimendo solidarietà e vicinanza. La chiesa di San Giovanni Battista, luogo della tragedia, è diventata un punto di raccolta per chi desidera rendere omaggio al neonato e riflettere su un tema così delicato e doloroso come quello dell’abbandono infantile.