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Toti resta ai domiciliari nella sua casa di Ameglia: è stata questa la decisione dei giudici del Riesame del tribunale di Genova.
La decisione dei giudici su Giovanni Toti
I giudici hanno respinto l’istanza di revoca degli arresti domiciliari per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, arrestato il 7 maggio con l’accusa di corruzione. Respinta la richiesta di revoca della misura cautelare insieme alle due subordinate proposte dalla difesa: l’obbligo di dimora ad Ameglia o il divieto di dimora a Genova.
I giudici hanno spiegato che Toti non sembra “aver compreso appieno la natura delle accuse”.
Le ipotesi di corruzione, hanno scritto, sono “sorrette da gravi indizi che Toti non ha inteso contestare”.
L’avvocato del governatore, Stefano Savi, aveva chiesto la cessazione della misura anticipando che, in caso di risposta negativa, avrebbe fatto ricorso alla Cassazione.
Giovanni Toti potrebbe reiterare secondo i giudici
Nelle 33 pagine di ordinanza che contengono la decisione emessa dai giudici del Riesame vengono meno le cautele nei confronti delle garanzie di indagine, ma restano le tutele in ordine al rischio di reiterazione del reato che motivano la bocciatura della richiesta.
I giudici presieduti da Massimo Cusatti dunque, hanno riconosciuto la linea della procura che aveva ipotizzato per il governatore come fosse ancora presente il rischio di inquinamento probatorio e reiterazione del reato.
Le parole del legale di Giovanni Toti
“Ci lascia stupiti che le subordinate che avevamo fatte siano state solo considerate in un paio di righe, faremo ricorso ma le ricostruzioni di quello che sarebbe potuto succedere non erano molto lontane da queste”, ha affermato il legale Savi dopo la sentenza.
Sottolineando, inoltre, che al momento Toti non ha maturato prospettive future in merito alle sue scelte politiche.