Toti afferma che raggiungere un accordo con la procura non equivale a confessare una colpa.

Giovanni Toti ha dibattuto sulla sua pagina Facebook riguardo la chiarezza del pubblico italiano sulla politica rispetto ad alcuni politici e giornalisti. Ha sostenuto che la negoziazione con la Procura non coincide con una confessione di colpevolezza e che tale mossa mira a evitare ulteriori complicazioni legali. Toti ha insistito sul fatto che durante il suo mandato non si sono ottenuti benefici illeciti e che tutte le decisioni, tra cui le concessioni ai supermercati, erano legali. Ha anche respinto l'idea che l'accordo con i magistrati abbia danneggiato la coalizione di centrodestra. Infine, ha sollevato un interrogativo sulla finanziazione politica da parte degli imprenditori, sostenendo che in Liguria tale sostegno deriva dalla ricerca di risposte concrete piuttosto che da interessi personali. Ha sottolineato che spetta al Parlamento italiano fornire una legge chiara e non ipocrita.

Giovanni Toti ha aperto un dibattito sulla sua pagina Facebook, sostenendo che il pubblico italiano è più chiaro circa la politica del paese rispetto a certi politici e giornalisti.

Ha spiegato che negoziare con la Procura non implica confessioni di colpe, come certi sostenitori della giustizia vogliono far credere. Toti crede che sia una mossa per evitare ulteriori complicazioni legali, dati i tre anni di indagini, intercettazioni, registrazione di filmati e pedinamenti. L’affermazione è stata fatta sulla scia di un sondaggio fatto tramite il programma “Porta a Porta”. Nei suoi commenti, Toti ha sottolineato che nessuno ha tratto benefici illeciti dalle decisioni presi durante il suo mandato, comprese le concessioni ai supermercati.

Tali decisioni erano necessarie e legali, ha insistito. Inoltre, ha affermato che accordarsi con i magistrati non ha danneggiato la coalizione di centrodestra. Sostiene che chi ha detto il contrario, o non conosce la situazione, o ha interessi che si discostano dalla realtà. Toti ha affermato che la coalizione che ha governato la regione può essere orgogliosa del lavoro fatto in questi nove anni. Il suo modello di politica liberale e riforme dovrebbe essere un esempio per il resto del paese.

Quelli che non seguiranno il suo esempio perderanno un pezzo importante del loro patrimonio politico. Negli ultimi commenti, Giovanni Toti ha sottolineato che non si è sentito abbandonato dagli altri membri della sua coalizione, enfatizzando l’amicizia e il sostegno che ha ricevuto.

Ci sono momenti in cui mi sento abbandonato come individuo da una politica che dovrebbe affrontare e superare le sue contraddizioni e ipocrisie. Persiste un interrogativo fondamentale in relazione a quest’argomento: un imprenditore che sostiene finanziariamente la politica, lo fa per ottenere un ambiente che favorisca misure che dovrebbero essere garantite comunque, oppure lo fa perché ha finalmente trovato un partito politico che offre risposte concrete in tempi definiti, come tutti desiderano? E questa cosa costituisce un illecito? In Liguria, sono convinto che la seconda opzione sia quella corretta.

È compito del Parlamento italiano occuparsi di una legge chiara e non ipocrita, non del Tribunale di Genova. Non dobbiamo ancora una volta voltare lo sguardo altrove.