Tortoreto: è morto il 12enne precipitato dal quarto piano di un palazzo

Troppo gravi le ferite riportate nella caduta avvenuta il 6 novembre: saranno donati gli organi

Dopo tre giorni di coma il bambino di 12 anni precipitato dal balcone di una palazzina nel comune di Tortoreto è stato dichiarato morto.

Il giovanissimo viveva in quell’appartamento, in provincia di Teramo, con i genitori che nelle scorse ore hanno dato l’assenso, previo nulla osta rilasciato dalla Procura, alla donazione degli organi.

Morto il 12enne caduto da un balcone al quarto piano

L’accertamento di morte cerebrale sul minore è terminato sabato 9 novembre a seguito del quale sono state avviate le procedure per poter, grazie all’importante e preziosa decisione dei genitori, donare gli organi del bambino.

Al momento dell’incidente in casa era presente solo la madre: la donna ha udito un tonfo ed è intervenuta subito, per poi fare la drammatica scoperta. Il giovane era caduto dal balcone dell’appartamento al quarto piano di un palazzo: dopo la caduta era ancora in vita. Accorsa insieme ad alcuni condomini sono stati allertati i soccorritori del 118 ed il 12enne è stato trasportato, in gravi condizioni, in ospedale.

Da quel momento è rimasto in coma, con gravi traumi su tutto il corpo, ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Mazzini di Teramo.

Ma le ferite riportate nella caduta sono risultate incompatibili con la vita ed i medici non hanno potuto fare altro che constatarne, dopo tre giorni di coma, il decesso.

12enne morto dopo 3 giorni: genitori danno l’assenso alla donazione degli organi

“Una decisione importante – ha dichiarato la Asl in un comunicato in merito all’assenso della famiglia alla donazione degli organi – in un momento molto difficile, presa dai genitori che hanno dato seguito alla generosità mostrata in vita dal ragazzo, sempre attento alle esigenze e ai bisogni del prossimo, con una sensibilità fuori dal comune”.

Nel frattempo proseguono, coordinate dalla pm Greta Aolisi, le indagini dei Carabinieri: tutte le ipotesi restano al momento aperte e si cerca, qualora venisse accertato il gesto volontario, di capire quali motivi possano averlo provocato. Il bambino era ben inserito in classe (frequentava la seconda media) e non aveva mai manifestato segnali di disagio.