> > Torino, Melotti e Alice Cattaneo per la seconda Risonanza della GAM

Torino, Melotti e Alice Cattaneo per la seconda Risonanza della GAM

Torino, 24 apr. (askanews) – Dialoghi, connessioni sottili, rapporto tra moderno e contemporaneo e con il territorio: la GAM di Torino con la direzione di Chiara Bertola ha scelto di puntare sulle Risonanze, programmazioni che si snodano intorno ad alcune parole chiave che mettono in relazione le mostre e le collezioni. La stessa direttrice ci ha presentato la seconda Risonanza.

“Nella prima Risonanza – ha detto ad askanews – avevamo luce, colore, tempo quotidiano e adesso abbiamo invece il ritmo, la struttura, il segno. Però poi la cosa che mi fa piacere è che risuonano benissimo questi temi nella mossa di Fausto Melotti, io ho sentito l’esigenza di riproporla alle giovani generazioni, cioè di proporre l’opera straordinaria di un maestro così importante della scultura del Novecento come Melotti”.

La mostra più vasta in programmazione alla GAM è infatti un’antologica di Fausto Melotti intitolata “Lasciatemi divertire!” che attraversa tutta la carriera dell’artista dagli inizi molto difficili fino al successo. L’esposizione è anche una forma di teoria della leggerezza scultorea e della libertà creativa, oltre che un’occasione per riportare l’attenzione su uno dei grandi nomi del Novecento. Ma la GAM si muove su più livelli critici e temporali. “L’altra cosa – ha aggiunto la direttrice – è proporre invece l’opera, che è la seconda mostra importante che c’è in GAM adesso, che è dedicata ad Alice Cattaneo, mostre di artisti mid-career, artisti comunque italiani importanti che hanno bisogno però di quello slancio che solo un museo istituzionale può dare”.

E le sale del museo torinese sembrano accogliere le installazioni e le opere di Alice Cattaneo e la sua mostra “Dove lo spazio chiama il segno” con naturalezza, come se fossero sempre state lì, ma anche ricordando esposizioni precedenti, il che, anche solo a livello di sensazioni psicologiche, fa davvero pensare all’idea di risonanza e a una visione museale che resta in movimento. “Il museo io penso che sia veramente importante – ha concluso Chiara Bertola – perché deve dare delle missioni, cioè deve risvegliare dei maestri, dei capitali, delle visioni importanti, che non si devono perdere. bisogna ripassare, bisogna rimettere al mondo il mondo, come diceva Boetti, bisogna ridare delle possibilità alle grandi opere di ripresentarsi perché gli artisti giovani e le generazioni devono vederle perché non le conoscono”.

La seconda Risonanza della GAM è poi completata da un’intervento sonoro di Chiara Lee e

freddie Murphy e da una mostra sui film di Giosetta Fioroni.