Dall’alba della giornata odierna, il Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato (SISCO) ha dato il via a un’ampia operazione volta a contrastare l’infiltrazione della ‘ndrangheta negli appalti del comune di Torino, in particolare quelli relativi alla manifestazione Cioccolatò e ai Mercatini di Natale.
In manette otto persone
Otto individui sono stati arrestati dalle forze dell’ordine, tra cui spiccano i nomi di Giacomo Lo Surdo, precedentemente noto come capo del gruppo ultras della Juventus denominato “Arditi”, e l’imprenditore Francesco Ferrara, conosciuto come il “re dei mercatini di Natale” e del cibo da strada. Le accuse a loro carico includono estorsione, sequestro di persona, violenza privata, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, e lesioni personali. Queste accuse sono aggravate dall’impiego di metodi mafiosi. Giacomo Lo Surdo è identificato come un membro della ‘ndrangheta crotonese con base a Torino. Gli arrestati sono stati trasferiti nel carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino in attesa di processo.
Operazione contro ‘ndrangheta, l’indagine
Il Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato ha dato il via a un’ampia operazione contro la presunta infiltrazione della ‘ndrangheta negli appalti comunali di Torino, in particolare quelli legati alla manifestazione Cioccolatò e ai Mercatini di Natale. Nel corso di questa operazione, sono state eseguite otto ordinanze di custodia cautelare nei confronti di individui accusati di vari reati, tra cui estorsione, sequestro di persona e violenza privata. Tra gli arrestati spiccano Giacomo Lo Surdo e Francesco Ferrara. Si sospetta che Lo Surdo abbia legami con la ‘ndrangheta crotonese operante a Torino.
L’indagine, avviata nel 2017, ha rivelato un intricato schema di società fittizie collegate alla “Buongiorno Italia”, azienda fondata da Ferrara, utilizzate per partecipare agli appalti comunali. Si è scoperto che Ferrara, con il presunto sostegno di esponenti della criminalità organizzata, avrebbe esercitato forti pressioni e intimidazioni sui suoi collaboratori, anche con minacce e atti di violenza fisica estrema. In uno dei casi più gravi, un ex collaboratore è stato sequestrato e picchiato violentemente dopo aver richiesto il pagamento di provvigioni tramite azione legale.