La morte del piccolo Tommaso Onofri risale a diciotto anni fa. La sera del 2 marzo 2006 fu rapito a Parma da Salvatore Raimondi e poi ucciso da Mario Alessi. Oggi, arriva la triste notizia per la famiglia del piccolo Tommy: al rapitore viene concessa la semilibertà. La rabbia della mamma del piccolo.
La morte del piccolo Tommaso Onofri e la semilibertà di Salvatore Raimondi
Per il rapitore del bimbo, condannato a 20 anni, è arrivata la semilibertà. La mattina presto esce dal carcere di Forlì e lavora come magazziniere. Raimondi ha scontato 16 anni e mezzo di carcere, ma non è ancora libero in quanto nel 2018 è stato condannato a 3 anni per estorsione ai danni di un altro detenuto.
Tommaso Onofri aveva solo 2 anni quando fu rapito a Casalbaroncolo, nel Parmense, da due uomini a volto coperto. Il sequestro avrebbe avuto l’obiettivo di ottenere un riscatto perché i rapitori credevano che gli Onofri avessero molta disponibilità economica. Pochi minuti dopo però il bimbo venne ucciso e il corpo fu trovato un mese dalla scomparsa.
Salvatore Raimondi fu il primo a confessare quando venne fermato insieme ai complici Mario Alessi e la compagna Antonella Conserva.
I giudici del tribunale di Parma hanno creduto alla sua versione dei fatti secondo cui fu lui che sfilò il piccolo Tommy dal seggiolone, ma fu Mario Alessi ad uccidere il bambino, poi condannato all’ergastolo. Antonella Conserva, invece, condannata a 24 anni di carcere, ma dopo 14 anni è in permesso premio.
Le parole della mamma Paola Pellinghelli
“Provo una profonda amarezza quando sento parlare di permessi, sconti o semilibertà. Questa non è giustizia, è ingiustizia”. Queste le prime parole di Paola Pellinghelli alla Gazzetta di Parma.