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Tirzepatide, il nuovo farmaco per la perdita di peso: cosa sapere

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La Tirzepatide è un farmaco di nuova generazione noto per la sua capacità di favorire la perdita di peso

La Tirzepatide è uno dei farmaci dimagranti più innovativi: ha dimostrato di essere estremamente efficace nel ridurre il peso corporeo, ma non solo. Ecco tutti i suoi benefici.

Cos’è la Tirzepatide?

La Tirzepatide è un farmaco autorizzato in Italia nell’aprile 2024 per il trattamento del diabete di tipo 2 e per la gestione del peso corporeo, in aggiunta a una dieta ipocalorica e ad un aumento dell’attività fisica. Dunque, si tratta di un medicinale approvato non lo solo per pazienti diabetici, ma anche per pazienti con condizioni di sovrappeso ed obesità.

Il farmaco è commercializzato con il nome di Zepbound per la perdita di peso e Mounjaro per il diabete. L’uso di Mounjaro è stato autorizzato nell’Unione Europea nel 2022.

Chi può utilizzare la Tirzepatide

Il farmaco non è destinato a chiunque, ma solo a persone obese con un BMI di almeno 30 kg/m2 o in sovrappeso (27 kg/m2) e una patologia sottostante.

La Tirzepatide subisce una degradazione lenta. A tal proposito, ha un’azione più prolungata rispetto agli ormoni fisiologici GIP e GLP-1. Da una parte ha un’azione antidiabete perché abbassa i livelli di glicemia, dall’altra, ha la caratteristica di rallentare lo svuotamento gastrico, con il conseguente aumento del senso di sazietà.

Tirzepatide più efficace nelle donne

Uno studio, che ha indagato sulla risposta al principio attivo in base al genere, ha rilevato che le donne trattate col farmaco hanno perso fino al 27,6% del peso corporeo rispetto a quelle che hanno ricevuto il placebo, mentre gli uomini si sono fermati al massimo al 18,9%. Al momento non è chiaro il motivo per cui la Tirzepatide è più efficace nelle donne che negli uomini, ma è probabile che sia legato al meccanismo d’azione, che imita gli ormoni rilasciati dall’organismo dopo l’assunzione di cibo, influenzando il senso di sazietà e la regolazione del glucosio.

L’indagine è stata effettuata da un team di ricerca statunitense, coordinato dal dottor Luis-Emilio García, che ha collaborato con la Eli Lilly and Company, l’azienda farmaceutica che produce il farmaco commercializzato col nome di Zepbound.