Un secolo è passato…
e non è solo un modo di dire. Un secolo fa, la radio faceva il suo ingresso in Italia, seguita, dopo trent’anni, dalla televisione, sua ‘sorella’ più giovane. In questi cento anni, la radio ha mantenuto la sua essenza, nonostante alcuni ritocchi estetici per attenuare i segni del tempo, mentre la tv ha subito una trasformazione radicale in settant’anni, non limitata al passaggio dal bianco e nero al colore.
A lasciare un’impronta indelebile nella memoria degli spettatori contemporanei sono i volti dei personaggi che hanno fatto il loro ingresso nelle abitazioni italiane tramite il piccolo schermo, guadagnando notorietà. Se i più anziani dovessero avere qualche difficoltà a ricordare o i più giovani a comprendere questa evoluzione, la mostra “70 anni di televisione, 100 anni di radio: il racconto del nostro Paese attraverso la storia del servizio pubblico radiotelevisivo” offre un aiuto prezioso.
Si trova presso il museo Maxxi di Roma (aperta fino al 3 dicembre con ingresso gratuito), in collaborazione con la Rai e con il supporto del ministero della Cultura.
In verità, quando si discute degli italiani e della televisione, nei primi anni sarebbe più accurato evidenziare la loro presenza davanti alle vetrine dei negozi che offrivano i primi televisori, i quali risultavano troppo costosi per la maggior parte della popolazione, incapace di permettersi anche l’acquisto rateale.
Così, invece di trovarsi nei propri salotti, le persone si radunavano nei bar che esponevano questo affascinante apparecchio, posizionato in alto quasi come un trofeo. Non è molto diverso da ciò che è accaduto decenni dopo, quando i tifosi si riunivano nei locali che trasmettevano in diretta le partite di calcio. I tempi potrebbero cambiare, ma alcune tradizioni – che sia un bene o un male, come cantava Gaber – restano costanti. In ogni caso, nel lontano 3 gennaio 1954, solo pochi privilegiati poterono assistere alla prima trasmissione Rai, seguita da un palinsesto piuttosto essenziale ma non così obsoleto: il programma inaugurale “Arrivi e Partenze”, presentato da un certo Mike Bongiorno, e il primo telegiornale diretto da Vittorio Veltroni (padre di Walter, cofondatore del Pd), oltre alla “Domenica Sportiva” guidata da Nicolò Carosio, con immagini della prima partita trasmessa in televisione (per gli appassionati di calcio, fu Inter-Palermo).
Nel corso degli anni, abbiamo assistito a un’evoluzione straordinaria nella tecnologia. Dalle radio a valvole fino ai compatti transistor, passando per i televisori pesanti con tubo catodico e arrivando agli eleganti schermi piatti, il cambiamento è stato notevole. In passato, per cambiare canale o regolare il volume, dovevamo alzarci e premere tasti rigidi, spesso limitati a pochissime opzioni. Oggi, invece, ci troviamo di fronte a telecomandi vocali e interattivi, mentre l’avvento di nuove tecnologie come PC e smartphone continua a trasformare il panorama.
La rapidità con cui si sviluppano queste innovazioni è sorprendente.
Chiediamo scusa in anticipo per non menzionare quel nome che molti di voi si aspettavano di trovare in queste righe. Riteniamo opportuno ricordare i ‘quattro moschettieri’, così definiti nel mondo della televisione italiana: Mike Bongiorno, Corrado, Pippo Baudo ed Enzo Tortora. Non possiamo dimenticare le ‘signorine buonasera’ che annunciavano i programmi dopo il telegiornale e ‘Carosello’. Anche sceneggiati come ‘La cittadella’ e serie come ‘Il commissario Montalbano’ hanno lasciato il segno.
I quiz come ‘Lascia o raddoppia’ e ‘Rischiatutto’ sono stati pilastri del nostro intrattenimento, così come le edizioni di ‘Canzonissima’, dove il pubblico poteva votare l’artista preferito. I festival di Sanremo hanno vissuto momenti indimenticabili.
Le grandi artiste del canto, della danza e della conduzione, come Raffaella Carrà e Loretta Goggi, hanno animato le nostre serate. Anche star come Mina, insieme ad Alberto Lupo, e Ornella Vanoni, in coppia con Walter Chiari, hanno presentato programmi di grande successo.
In radio, momenti memorabili sono stati creati da ‘Tutto il calcio minuto per minuto’, che poi ha trovato spazio in trasmissioni come ’90° minuto’. Innovazioni nel mondo della radio e della televisione sono state apportate da figure come Renzo Arbore e Fiorello.
Le celebri coppie Vianello-Mondanini e Valori-Panelli, le gemelle Kessler e il trio Marchesini-Lopez-Solenghi, hanno scritto pagine memorabili della nostra cultura popolare. Non possiamo trascurare i grandi giornalisti come Enzo Biagi e Sergio Zavoli, a cui è dedicata una sala presso la sede Rai di Viale Mazzini, luogo in cui si presentano le novità di stagione.
La nostra storia, quella dell’Italia e del mondo, è un racconto senza fine, poiché rappresenta anche la nostra narrazione.