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Terzo Polo: Della Vedova, 'serve polo non terzo, neutralità lusso che non possiamo permetterci'

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Roma, 5 lug. (Adnkronos) - “Si ridiscute della costruzione di un Terzo Polo liberaldemocratico, come fatto, con un intervento sul Foglio, da Costa e Marattin. L’idea di aggregare, meglio con un progetto federativo, forze europeiste libdem e riformatrici è condivisibile e da sempre...

Roma, 5 lug. (Adnkronos) – “Si ridiscute della costruzione di un Terzo Polo liberaldemocratico, come fatto, con un intervento sul Foglio, da Costa e Marattin. L’idea di aggregare, meglio con un progetto federativo, forze europeiste libdem e riformatrici è condivisibile e da sempre costitutiva di +Europa. Ciò su cui non seguo gli amici e colleghi, invece, è l’idea di un’aggregazione “alternativa alla destra e alla sinistra”; non in termini ideologici, ma politico-elettorali. In Francia i liberali macroniani hanno concordato la strategia della desistenza al secondo turno con il Nuovo Fronte Popolare delle sinistre – con alcune dovute eccezioni – per arginare il successo lepenista. Nel Regno Unito, Libdem e laburisti in molti collegi hanno avallato il “voto tattico” per battere i candidati Tories, altro partito travolto dal populismo. La neutralità è un lusso politico che oggi non possiamo permetterci”. Lo scrive al Foglio il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.

“Per un’aggregazione liberale e riformista la sfida oggi è di ottenere le condizioni politiche, e negoziare quelle programmatiche, per la costruzione di una alternativa elettorale e di governo alla destra di Meloni e Salvini. A partire da una discussione non scontata ed esigente con il PD. Già acquisita dunque la collocazione all’interno del centro sinistra a qualunque costo? No, e comunque non tanto “dentro” ma “con” il centro sinistra. Si potrà fallire, ma questa via non ha alternative credibili. E per avere successo – prosegue Della Vedova – anche nell’imporre alcuni punti imprescindibili (ad esempio il sostegno a Kyiv aggredita da Putin e il contenimento dei conti pubblici), prima si chiarisce l’orizzonte ad interlocutori e elettori, meglio è. Anche per evitare di procrastinare una discussione che elusa oggi diventerebbe distruttiva domani. Unire le forze liberal-democratiche riformatrici che è possibile unire sarebbe saggio, ma – conclude Della Vedova – serve un polo non terzo”.