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**Terzo mandato: sindaci Pd in pressing, Nazareno 'divisioni sono a destra'**

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Roma, 14 feb. (Adnkronos) - Le tensioni Fdi-Lega sul terzo mandato ai sindaci 'contagiano' anche il Pd. C'è un fronte compatto dei primi cittadini dem che chiede ai vertici del partito di aprire una discussione sull'emendamento leghista al dl Elezioni per il terzo mandato ...

Roma, 14 feb. (Adnkronos) – Le tensioni Fdi-Lega sul terzo mandato ai sindaci 'contagiano' anche il Pd. C'è un fronte compatto dei primi cittadini dem che chiede ai vertici del partito di aprire una discussione sull'emendamento leghista al dl Elezioni per il terzo mandato nei comuni sopra i 15 mila abitanti, dopo il recente via libera per quelli più piccoli. La mittente del pressing è la segretaria Elly Schlein che in passato si era mostrata più che tiepida.

Il via libera al terzo mandato per i sindaci dei comuni medio-grandi farebbe da apripista per quello ai governatori. E nei mesi scorsi Schlein, su questo punto, aveva stoppato il governatore campano Vicenzo De Luca: "Il terzo mandato? Non è previsto per legge". Dal Nazareno, a domanda sulle intenzioni della segretaria, rispondono che al momento non c'è una discussione sul tema, non è all'odg dei gruppi: "Le divisioni sono a destra". Tali che l'emendamento leghista in questione potrebbe non arrivare ad essere votato in commissione Affari costituzionali al Senato, dove è all'esame il dl Elezioni.

"Se si vota, comunque non lo si farà prima di giovedì della prossima settimana. Ma i senatori di Fdi ci dicono che non se ne parla proprio…", si spiega in ambienti parlamentari dem del Senato. Un nodo tutto politico dentro la maggioranza dove Fdi spinge per un riequilibro nella rappresentanza in comuni e regioni alla luce dei nuovi assetti nel centrodestra. "Meloni con il terzo mandato nei comuni sotto i 15mila abitanti ha già concesso molto alla Lega. Difficile si spinga oltre", è l'impressione dei senatori dem. Ma se le cose dovessero cambiare, se si arriverà a dover decidere come votare sul testo leghista, allora "andrà fatta una discussione seria tra noi".

Che le posizioni nel Pd sul terzo mandato non siano univoche si è visto da una serie di repliche innescate dalle dichiarazioni oggi del presidente dei senatori dem, Francesco Boccia: "Noi siamo assolutamente contrari", ha detto paventando il rischio di 'satrapie'. E comunque, osserva, bisognerebbe discutere di correttivi: "Se ora la destra ha deciso di modificare la legge dobbiamo lavorare al rafforzamento dei poteri dei consigli comunali".

Per il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ''la linea espressa" da Boccia "non può essere la linea ufficiale del Pd. Il Pd trovi una sede dove discutere internamente, prima della Commissione Affari Istituzionali del Senato della prossima settimana''. Ed ancora Mattia Palazzi, sindaco Pd di Padova: "Si metta il terzo mandato a tutti i comuni sopra i 5 mila abitanti come in tutti i Paesi europei. Solo Italia e Polonia hanno il limite dei due mandati per i sindaci".

Ad aprire le danze stamattina era stato Dario Nardella in un'intervista: l'emendamento della Lega a è un'opportunità, "spero che il Pd possa sostenere questa linea e ritengo che, al di là di chi l'ha presentato, nella sostanza sia corretto", ha detto il sindaco di Firenze. Per Debora Serracchiani quello del terzo mandato "è un problema per il centrodestra, mi pare che non troveranno questa soluzione a breve. Diciamo che visto che c'è elezione diretta sul limite dei mandati un ragionamento andrebbe fatto: io non ci troverei niente di male a mettere il terzo mandato. Poi la discussione la faremo nel partito".