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Violento terremoto ai Caraibi, magnitudo 7.6: allerta tsunami attivata e poi revocata

terremoto Caraibi

Scossa di magnitudo 7.6 oggi, 9 febbraio, nei Caraibi occidentali. L’allerta tsunami è stata revocata dopo la rilevazione di onde di lieve entità.

Un violento terremoto di magnitudo 7.6 ha colpito i Caraibi, causando l’attivazione di un’allerta tsunami che è stata successivamente revocata nelle prime ore del mattino. Secondo quanto riferito dall’Istituto Geologico degli Stati Uniti, l’epicentro del sisma è stato individuato a circa 200 chilometri a sud-ovest di George Town, capitale delle Isole Cayman, e localizzato a una profondità di 9 chilometri.

Terremoto M 7.6 Caraibi: diramata l’allerta tsunami, poi revocata

Stando ai dati forniti dall’US Geological Survey, il terremoto si è verificato alle 6:23 di ieri, poco dopo la mezzanotte in Italia. Successivamente si è verificata un’altra scossa, più lieve, di magnitudo 4.3, a nordest della prima e con una profondità di 10 chilometri. Al momento non si registrano vittime né danni significativi.

L’allerta tsunami, scattata in seguito alla violenta scossa di terremoto nel Mar dei Caraibi, è stata emessa dal sistema di monitoraggio statunitense. Il timore per il possibile arrivo di un’onda anomala ha coinvolto numerosi Paesi, tra cui Porto Rico, Isole Vergini, Cuba, Giamaica, Messico, Costa Rica, Haiti, Isole Cayman, Bahamas, Honduras, Belize, Panama, Nicaragua e Guatemala.

Dopo ore di tensione, l’allerta è stata revocata intorno alle 3:15 della notte italiana di domenica 9 febbraio, anche se le autorità continuano a monitorare attentamente la situazione nell’area caraibica.

Allerta tsunami e i possibili danni

Le onde generate da un terremoto di tale intensità possono propagarsi a velocità elevate, provocando gravi danni alle aree costiere e rappresentando un rischio considerevole. Tuttavia, la situazione al momento appare sotto controllo: l’allerta tsunami è stata revocata rapidamente dopo che sono state rilevate solo onde di lieve entità.

Le autorità locali, in collaborazione con organizzazioni internazionali, continuano a monitorare costantemente l’evolversi degli eventi. Sono stati attivati i protocolli di emergenza per garantire assistenza alle popolazioni coinvolte e per effettuare una valutazione accurata dei danni. Le squadre di soccorso restano in stato di allerta, pronte a intervenire se necessario.