Lunedì 27 maggio, alle ore 14:06, una scossa di terremoto è stata rilevata nella caldera dei Campi Flegrei. L’evento sismico, come spesso avviene in questa area vulcanica, è stato accompagnato da un boato che ha allarmato gli abitanti.
Terremoto Campi Flegrei, tra Pozzuoli e Napoli: la scossa con boato
Il sisma, di magnitudo 1.7 sulla scala Richter, è stato registrato a una profondità di 2,7 chilometri. La scossa è stata particolarmente avvertita tra Pozzuoli e la periferia orientale di Napoli, con segnalazioni da Dazio, il Lungomare tra Pozzuoli e Bagnoli, Pisciarelli e Cavalleggeri.
I Campi Flegrei sono una delle aree vulcaniche più attive e monitorate al mondo, l’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) gestisce numerose stazioni di monitoraggio sismico nella caldera. Queste stazioni raccolgono dati cruciali per comprendere e prevedere i fenomeni sismici e vulcanici nella regione.
Terremoto Campi Flegrei, scossa con boato tra Pozzuoli e Napoli
Purtroppo, nelle ultime ore, diverse stazioni di monitoraggio sono state vandalizzate, alcune apparecchiature sono state danneggiate e sono state rubate le batterie che ne consentono il funzionamento continuo. Questo atto vandalico compromette la capacità di monitoraggio sismico, fondamentale per garantire la sicurezza degli abitanti dell’area. Gli strumenti di monitoraggio sono essenziali per rilevare tempestivamente variazioni nei parametri sismici e vulcanici, permettendo alle autorità di intervenire prontamente in caso di emergenza.
La protezione di queste infrastrutture è cruciale per la prevenzione e la gestione dei rischi naturali in un’area densamente popolata e geologicamente attiva come quella dei Campi Flegrei.