Milano, 5 giu.
(Adnkronos Salute) – In un video un bimbo molto piccolo gioca con delle carte. La voce fuori campo lo chiama, nessuna risposta. Parte una musica natalizia e, di nuovo, nessuna reazione. Il baby-paziente, ripreso dai camici bianchi dell'Eye & Ent Hospital della Fudan University a Shanghai, è affetto fin dalla nascita da una forma di sordità ereditaria, causata da mutazioni nel gene Otof. E' cresciuto avvolto nel silenzio, come dimostrano le immagini, finché non è stato trattato con una terapia genica mirata, somministrata per la prima volta in entrambe le orecchie.
A 6 settimane dall'iniezione, un nuovo video lo mostra intento a ballare a ritmo di musica, dopo 15 settimane esegue i comandi vocali che gli vengono dati e pronuncia le sue prime parole. Come lui sono stati trattati altri bimbi con sordità Dfnb9 e i risultati ottenuti su 5 piccoli pazienti vengono descritti in uno studio pubblicato su 'Nature Medicine'.
La somministrazione bilaterale della terapia genica, evidenziano gli autori, ha portato a ulteriori benefici rispetto al lavoro precedente, cioè la prima fase di questo studio, pubblicata all'inizio di quest'anno, in cui bambini venivano trattati solo in un orecchio.
Per esempio, spiegano i ricercatori cinesi e i colleghi Usa dell'ospedale specializzato Mass Eye and Ear di Boston che hanno condotto insieme lo studio, i bimbi mostrano la capacità di localizzare la fonte dei suoni e di percepire il parlato in ambienti rumorosi. E ora il team spera di espandere il lavoro a livello internazionale. "I risultati di questi studi sono sorprendenti", assicura il co-autore senior Zheng-Yi Chen, scienziato associato dei Laboratori Eaton-Peabody del Mass Eye and Ear.
"Continuiamo veder progredire notevolmente la capacità uditiva dei bambini trattati".
L'obiettivo dei ricercatori è sempre stato quello di trattare i bambini in entrambe le orecchie per raggiungere la capacità di sentire il suono in tre dimensioni, capacità importante per la comunicazione e le attività quotidiane comuni come guidare. "Ripristinare l'udito in entrambe le orecchie dei bambini nati sordi può massimizzare i benefici del recupero", evidenzia l'autore principale dello studio Yilai Shu, professore e direttore del Centro di diagnosi e trattamento della perdita di udito genetica affiliato all'Ospedale Eye & Ent di Shanghai.
"Questi nuovi risultati mostrano che l'approccio è molto promettente e giustifica studi internazionali più ampi". Oltre 430 milioni di persone nel mondo sono affette da perdita di udito invalidante, di cui circa 26 mln da sordità congenita. Fino al 60% della sordità infantile è causata da fattori genetici.
I piccoli con Dfnb9 nascono con mutazioni nel gene Otof che impediscono la produzione della proteina otoferlina funzionante, necessaria per i meccanismi uditivi e neurali alla base dell'udito.
Nella pubblicazione sulla rivista scientifica viene presentata un'analisi provvisoria di un trial a braccio singolo che ha riguardato 5 bambini con la patologia, osservati per un periodo di 13 o 26 settimane nella struttura di Shanghai. Shu, attraverso un intervento chirurgico specializzato e mininvasivo, ha iniettato copie funzionanti del transgene umano Otof trasportato dal virus adeno-associato (Aav) nell'orecchio interno dei pazienti. Il primo caso trattato risale al luglio 2023.
Durante il follow-up sono stati osservati 36 eventi avversi, ma non tossicità 'dose-limitanti o eventi gravi.
Tutti e 5 i bambini hanno mostrato un recupero dell'udito in entrambe le orecchie, notevoli miglioramenti nella percezione del parlato e nella localizzazione del suono. Due di loro hanno acquisito la capacità di apprezzare la musica, che è un segnale uditivo più complesso e sono stati osservati ballare nei video realizzati per lo studio.
Studio che è ancora in corso, con il monitoraggio dei partecipanti. Nel 2022, questo stesso team aveva somministrato la prima terapia genica al mondo per Dfnb9 nell'ambito di un trial su 6 pazienti in Cina trattati in un orecchio. I nuovi dati "confermano l'efficacia del trattamento e rappresentano un passo avanti importante nella terapia genica per la perdita dell'udito genetica", dice Shu.
"Lo studio supporta fortemente il trattamento dei bambini con Dfnb9 in entrambe le orecchie, e la nostra speranza è che l'approccio possa essere preso in esame anche per la sordità causata da altri geni o da cause non genetiche", conclude Chen, che è anche professore associato di Otorinolaringoiatria e Chirurgia della testa e del collo alla Harvard Medical School.
Attualmente non sono disponibili farmaci per il trattamento della sordità ereditaria. L'Istituto di terapia genica e cellulare del Mass General Brigham sta aiutando a tradurre le scoperte scientifiche fatte dai ricercatori in sperimentazioni cliniche. E Chen e colleghi stanno lavorando con il centro per sviluppare piattaforme e vettori con standard di buone pratiche di produzione che consentirebbero di testare più facilmente in futuro l'approccio terapeutico con altri geni. La terapia va perfezionata ancora, puntualizzano, e sono necessari più pazienti e una durata di follow-up più lunga per continuare questo percorso.