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Muro contro muro nella maggioranza sul taglio del canone Rai: da una parte la Lega insiste sulla riduzione da 90 a 70 euro anche per il 2025, dall’altra Forza Italia si oppone fermamente.
Questo scontro si aggiunge al dibattito sui fondi ai partiti, bloccati dal Quirinale.
Il Canone Rai: Nuova Frattura nella Maggioranza
La Lega ha presentato un emendamento al decreto legge Fisco per confermare anche nel 2025 il taglio del canone Rai da 90 a 70 euro, misura già adottata nel 2023. Forza Italia, invece, si oppone alla riduzione, sostenendo che indebolirebbe il servizio pubblico.
Il contrasto ha spinto i vertici della maggioranza, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a cercare un’intesa.
Tuttavia, i negoziati non hanno portato a una soluzione, e il voto in commissione Bilancio del Senato è stato rinviato.
Il Rischio di Spaccatura
Un voto negativo da parte di Forza Italia potrebbe unire le opposizioni, creando una bocciatura per l’emendamento della Lega. Si parla anche di possibili mosse tattiche dei 5 Stelle, che potrebbero astenersi per rendere decisivo il voto del presidente della commissione, Nicola Calandrini (Fratelli d’Italia).
Il Nodo dei Fondi ai Partiti: Il Colle Blocca il Raddoppio
Parallelamente, cresce il dibattito sui fondi ai partiti. Un emendamento presentato da Pd e AVS, recepito dal governo, avrebbe raddoppiato i fondi annuali per la politica da 25 a 42 milioni di euro. Tuttavia, il Quirinale ha bloccato questa modifica, evidenziando la necessità di un maggior controllo sulle spese pubbliche.
Nuove Norme del Decreto Fisco
Nonostante i contrasti, il decreto legge Fisco contiene alcune novità che verranno convertite in legge:
- Riapertura dei termini per il concordato preventivo per le partite IVA fino al 12 dicembre.
- Bonus Natale: 100 euro una tantum per lavoratori con reddito fino a 28.000 euro e almeno un figlio a carico.
- Finanziamenti aggiuntivi per la Protezione Civile, pari a circa 100 milioni di euro.
Conclusioni: Una Maggioranza Sotto Pressione
La questione del canone Rai e i fondi ai partiti rappresentano nuove sfide per l’equilibrio della maggioranza. Il governo si trova a gestire tensioni interne che, se non risolte, potrebbero avere ripercussioni sull’unità politica e sulle decisioni future.
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