Il Cremlino ha lanciato un nuovo avvertimento all’Europa, affermando che le capitali europee potrebbero diventare obiettivi di ritorsione in risposta alla decisione degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania.
Questo segnale di escalation arriva dopo che Mosca ha denunciato un “ritorno alla guerra fredda” e ha promesso una “risposta militare” all’iniziativa americana.
Escalation di tensioni tra Mosca e Occidente: la minaccia del Cremlino
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato in un’intervista che l’azione degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania autorizza la Russia a considerare le capitali europee come potenziali bersagli.
Nel frattempo, Kiev affronta nuove sfide nonostante i recenti aiuti militari ricevuti dai partner della NATO. Gli F16 promessi dagli Stati Uniti arriveranno solo a partire dall’estate e in numero inferiore rispetto alle aspettative. Il piano americano per il dispiegamento dei missili in Germania non sarà immediato, ma già l’annuncio ha provocato reazioni dure da parte della Russia, aumentando ulteriormente la tensione.
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Tensioni internazionali in crescita: Mosca minaccia le capitali europee
Nonostante la retorica aggressiva, il Cremlino mostra anche segni di voler mantenere aperto un canale di dialogo con Washington. Il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, ha recentemente discusso telefonicamente con il capo del Pentagono, Lloyd Austin, per trovare modi di prevenire minacce alla sicurezza e ridurre il rischio di escalation. Tuttavia, internamente, la Russia continua a rafforzare le misure restrittive, come dimostra la nuova legge firmata da Putin che impedisce ai parlamentari di lasciare il Paese senza autorizzazione.
Intanto, sul campo ucraino, la situazione rimane tesa con l’attesa degli sviluppi del conflitto e la speranza che il sostegno occidentale non vacilli. Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, ha minimizzato l‘ultima gaffe di Joe Biden, sottolineando l’importanza del sostegno americano. Tuttavia, il potenziale arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe cambiare gli equilibri di questo sostegno.
La prossima settimana, Zelensky volerà in Gran Bretagna per partecipare a una riunione della Comunità politica europea, cercando di mantenere alta l’attenzione degli alleati sulla crisi ucraina.
L’invio degli F-16 all’Ucraina è atteso con preoccupazione a causa dei ritardi e delle difficoltà logistiche. L’Ucraina potrebbe schierare solo un numero ridotto di caccia rispetto a quelli richiesti, rendendo ancora più critico il loro supporto nella difesa contro le forze russe.
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