Argomenti trattati
Un funerale che si trasforma in violenza
Questa mattina, a Certaldo, in provincia di Firenze, si è verificato un episodio di violenza durante il funerale di Maati Moubakir, un ragazzo di 17 anni tragicamente ucciso il 29 dicembre a Campi Bisenzio. La cerimonia, che avrebbe dovuto essere un momento di raccoglimento e rispetto, è stata interrotta da un alterco tra due giovani, che si sono scambiati insulti e, successivamente, sono passati alle mani. La situazione è degenerata quando uno dei due ha estratto un coltello, creando panico tra i presenti.
Le dinamiche della rissa
Secondo le prime ricostruzioni, il litigio è scoppiato davanti alla chiesa, dove amici e familiari si erano riuniti per dare l’ultimo saluto a Maati. Testimoni affermano che il giovane armato è stato aggredito verbalmente da alcuni amici della vittima, che lo hanno accusato di presentarsi con un coltello al funerale. La tensione è aumentata rapidamente, e i carabinieri sono intervenuti per sedare la rissa, allontanando un terzo giovane che era giunto per sostenere l’aggressore.
Un litigio preesistente
Le indagini rivelano che l’episodio di violenza non è stato un evento isolato, ma il culmine di un litigio avvenuto giorni prima, legato a questioni sentimentali. Un giovane di Poggibonsi, che aveva avuto un alterco con un amico di Maati, ha deciso di affrontarlo durante il funerale. La situazione è degenerata in una rissa, con il giovane di Poggibonsi che ha colpito il minorenne al volto, scatenando la reazione degli amici di quest’ultimo. Nonostante le tensioni, i carabinieri hanno escluso che l’episodio fosse direttamente collegato all’omicidio di Maati Moubakir.
Le conseguenze legali
Entrambi i giovani coinvolti nella rissa sono stati identificati dalle forze dell’ordine. Il minorenne colpito ha annunciato l’intenzione di sporgere denuncia per percosse. Tuttavia, rimane incerta la questione del coltello: sebbene alcuni testimoni affermino che l’aggressore avesse un’arma, non è stato ancora trovato alcun coltello. Le indagini sono in corso, con i carabinieri che stanno raccogliendo testimonianze per chiarire la dinamica dei fatti e le responsabilità.