Jannik Sinner si lascia alle spalle il caso doping, legato all’assunzione accidentale di Clostebol, e si augura che tutti capiscano perché non è stato squalificato: il numero 1 del tennis mondiale è pronto a tornare in campo, oggi iniziano gli Us Open.
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Tennis, Sinner parla del caso doping
Jannik SInner, in un’intervista a Espn, ha parlato del caso doping che lo ha visto protagonista negli ultimi giorni: “Sono stato trattato come vengono trattati gli altri. Ho continuato a giocare perché sapevamo esattamente come fosse entrata la sostanza nel mio organismo e da dove provenisse il Clostebol. Non ho avuto un trattamento speciale: il procedimento è stato molto lungo, ho dovuto aspettare molto senza sapere cosa sarebbe successo” ha dichiarato il numero 1 del tennis mondiale. L’azzurro ha poi concluso: “Sono stati momenti molto duri, pieni di dubbi. Ora sono felice che sia tutto finito. Spero che la gente capisca perché mi hanno permesso di continuare a giocare senza sanzioni. Credo di averlo spiegato, spero che tutti riescano a capire e che si possa voltare pagina“.
L’assunzione accidentale di Clostebol
Sinner viene trovato positivo al Clostebol il 10 marzo, al termine del match, del torneo di Indian Wells, vinto per 6-3 6-4 contro Struff. Il 18 marzo il tennista azzurro risulta positivo anche alle analisi tenute al di fuori del torneo. Nelle urine di Sinner viene trovata una quantità minuscola di Clostebol: 0.1 milionesimi di grammo per litro. La sostanza è entrata nel corpo del tennista azzurro tramite il suo fisioterapista Giacomo Naldi, che gli ha fatto dei massaggi senza guanti nonostante avesse un dito ferito e medicato con uno spray contenente la sostanza.
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