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Tennis: Garbin, 'la ripresa procede bene, ho già ripreso a lavorare con le più giovani a Formia'

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Roma, 13 gen. - (Adnkronos) - "La ripresa sta procedendo bene. Certo, ci vuole un po’ di pazienza: dolori e problemi stanno diminuendo. Sono a Formia ed ho già ripreso a lavorare con le ragazze più giovani al Centro Tecnico con Vittorio Magnelli: mi sto prendendo i tempi giu...

Roma, 13 gen. – (Adnkronos) – "La ripresa sta procedendo bene. Certo, ci vuole un po’ di pazienza: dolori e problemi stanno diminuendo. Sono a Formia ed ho già ripreso a lavorare con le ragazze più giovani al Centro Tecnico con Vittorio Magnelli: mi sto prendendo i tempi giusti per ristabilirmi completamente”. Così Tathiana Garbin, capitana della nazionale azzurra finalista in Billie Jean King e reduce da mesi durissimi passati a lottare contro la malattia (lo pseudomixoma peritonei, sindrome rara causata da un tumore dell’appendice) che per fortuna non le ha tolto né il sorriso né la voglia di tornare su un campo da tennis a seguire le sue ragazze.

“E’ stata un’esperienza forte -prosegue Garbin sul sito della federazione italiana tennis e padel-. Stavo benissimo, poi improvvisamente al ritorno da New York…. E’ stato un fulmine a ciel sereno: io sono una sportiva (la 46enne di Mestre è stata n.22 del ranking mondiale nel 2007; ndr), ho sempre curato la forma fisica, l’alimentazione, fatto i controlli medici. La vita è cambiata in pochi minuti, soprattutto sono cambiate le priorità. Il tempo si ferma e non pensi più al tennis perché c’è un unico pensiero che ti assorbe. Anche se il tennis è sempre stata una priorità e lo sarà sempre. Ed è stato grazie al tennis se sono riuscita ad affrontare questo periodo difficile in maniera molto propositiva: ti insegna tanto come disciplina, a soffrire e lottare mentalmente e fisicamente, anche se poi il dolore fisico è un’altra cosa. Ho cercato di mantenere una prospettiva da sportiva e di tenere sempre alto l’umore. E poi l’essere in forma è stato fondamentale. Ho subìto due interventi, uno dei quali molto invasivo, con delle complicazioni”.

Dopo la finale di Siviglia ha voluto rendere nota la battaglia che stava combattendo. “Le ragazze sapevano già tutto -spiega la capitana azzurra-. Mi ero sottoposta ad un primo intervento qualche giorno prima ma avevo voluto essere con loro. Il ricordo più bello di Siviglia? L’unione della squadra, staff compreso. È stato un momento meraviglioso, una cosa grande. Se devo dirla tutta prima di partire sentivo che avremmo fatto qualcosa di importante. E’ una questione di fiducia reciproca: io non volevo lasciarle affrontare le Finals da sole e loro non mi hanno mai fatto sentire sola. Perché condividere poi con tutti? Per far si che le persone che si trovavano ad affrontare questo tipo di situazioni non si sentissero sole. Io non lo ero: avevo le ragazze, mia moglie Ylenia, la famiglia. Ho sentito forte l’abbraccio del mondo sportivo in generale, non solo del tennis. Mi sono resa conto che forse ho dato più di quello che pensavo e questo mi ha fatto sentire orgogliosa. Sono stata sommersa da un’ondata d’amore incredibile: la conferma che la condivisione è importante per essere forti insieme”.

La nuova stagione è già iniziata e domenica a Melbourne scatta l’Australian Open, il primo Slam dell’anno. Come legge il sorteggio delle sei azzurre in tabellone? “Sicuramente quella di Giorgi contro Azarenka è una partita molto difficile: Vika sul cemento australiano si trova a proprio agio ed ha vinto due volte l’Aus Open, colpisce forte e si mantiene fisicamente molto bene, lei che è anche mamma da qualche anno. Inoltre a Brisbane si è fermata solo in semifinale contro Sabalenka. Camila ha potenzialità altissime, può battere chiunque ma arriva Melbourne con poche partite. Diciamo che non è un turno facile per nessuna delle due", conclude Garbin.