Telefono Amico, oltre 7mila richieste d'aiuto sul suicidio nel 2023

Roma, 4 set. (Adnkronos Salute) - Nel 2023 sono aumentate (+24% rispetto al 2022) le richieste d'aiuto sul suicidio: oltre 7.000 i contatti arrivati a Telefono Amico Italia, informa l'associazione in vista del 10 settembre, Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, quando i monume...

Roma, 4 set.

(Adnkronos Salute) – Nel 2023 sono aumentate (+24% rispetto al 2022) le richieste d'aiuto sul suicidio: oltre 7.000 i contatti arrivati a Telefono Amico Italia, informa l'associazione in vista del 10 settembre, Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, quando i monumenti di alcune città italiane si accenderanno di luce blu, colore simbolo di Telefono Amico Italia. "Mai così tante richieste d'aiuto per pensieri suicidi propri o di un caro", anche se "nel 2024 si intravede una piccola inversione di tendenza: nel primo semestre le richieste d'aiuto sono state 3.500, -6,5% dal primo semestre 2023".

Numeri comunque "ancora molto lontani dai livelli pre pandemia", quando l'organizzazione di volontariato gestiva "mille chiamate l'anno di questo tipo", sottolinea Telefono Amico Italia. Le oltre 7.000 richieste d'aiuto giunte nel 2023 da persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro sono arrivate per il 75% al numero telefonico, per il 18% in chat e per il 7% via email. Si sono rivolte a Telefono Amico Italia più donne (51%), che sono state la maggioranza a scrivere sia su Whatsapp (57%) sia per email (54%); uomini e donne hanno invece telefonato in egual misura.

"In questi anni abbiamo visto come le persone hanno imparato sempre più a chiedere aiuto – afferma Cristina Rigon, presidente di Telefono Amico Italia – Ora sono le istituzioni che devono imparare ad ascoltare e dare una risposta puntuale e strutturale. Noi continueremo ad aiutare chi si rivolge a noi, ma possiamo arrivare solo fino a un certo punto. Ci mettiamo a disposizione per partecipare a un tavolo nazionale, per individuare i giusti interventi e le strategie da mettere in atto".

La necessità di un piano di prevenzione è sottolineato anche dai dati Istat che, nell'ultimo anno monitorato, il 2021, segnalano un aumento dei suicidi: sono stati 3.870, a fronte dei 3.748 del 2020. Aumento che si riscontra in tutte le fasce d'età ad eccezione dei 50-64enni e che è più elevato tra gli under 49. Tra i 15 e 34 anni, in particolare, la crescita dei suicidi nel 2021 è stata del 16%.

"I dati più recenti segnalano un aumento del numero dei suicidi, forse anche dovuto all'effetto della pandemia che si è sommata alle fragilità già esistenti in alcuni individui – rimarca Maurizio Pompili, professore ordinario di Psichiatria presso la Sapienza Università di Roma e direttore dell'Unità operativa complessa di Psichiatria presso l'Azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea di Roma – Avere a disposizione il dato epidemiologico dei suicidi è centrale nell'analisi del fenomeno perché permette di osservarne l'andamento e dunque anche di implementare misure preventive".

Se gli ultimi dati Istat sui suicidi dipingono un fenomeno in crescita, le tante persone che ricevono aiuto indicano la strada da seguire ed evidenziano l'importanza della prevenzione. "La creazione di contesti dedicati alla prevenzione del suicidio, che utilizzino tutte le conoscenze specifiche e multidisciplinari sul fenomeno, aiuta sicuramente a salvare vite – prosegue Pompili – Fondamentale è la prevenzione primaria, che aumenti cioè la consapevolezza circa la prevenzione del suicidio. Poi è necessario soffermarsi sui gruppi a rischio e definire interventi preventivi ad hoc, come ad esempio nel caso di giovani o degli anziani.

Infine, la prevenzione terziaria interviene su coloro che hanno fatto tentativi di suicidio o hanno ideazione suicidaria grave. L'organizzazione di interventi preventivi che vadano in queste tre direzioni potrebbe contrastare il fenomeno; l'ausilio di helplines e centri di ascolto rappresentano interventi imprescindibili".

Negli ultimi anni le richieste d'aiuto arrivate a Telefono Amico Italia sono aumentate sempre di più, per questo motivo l'organizzazione ha deciso di ampliare ulteriormente il servizio telefonico nazionale aumentando di 1 ora la fascia d'ascolto garantita: dal primo settembre 2024 i volontari risponderanno allo 02.2327.2327 dalle 9 del mattino a mezzanotte (non più dalle 10 alle 24).

Il telefono è lo strumento usato dalla maggior parte delle persone che si rivolgono a Telefono Amico Italia, ma ci sono altre due modalità per chiedere aiuto, sempre più usate: il servizio di chat WhatsappAmico (324.011.7252) e la mail, accessibile attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it.

"I tre strumenti – riporta l'associazione – si distinguono circa l'età delle persone che li hanno usati. Il telefono è stato usato per il 18,5% da persone tra i 26 e i 35 anni, per il 17,5% tra i 46 e i 55 anni e per il 17% dai 56-65enni.

La chat è stata usata soprattutto da giovani tra i 19 e i 25 anni (25%), dai 26-35enni (22%) e dai giovanissimi tra i 15 e 18 anni (21%). Anche l'email ha un'utenza più giovane del telefono: il 14,5% ha tra i 19 e i 25 anni, il 13% tra i 15 e i 18 e tra i 46 e i 55".

"La prevenzione è l'unico modo che abbiamo per contrastare il fenomeno dei suicidi", è l'appello lanciato da Telefono Amico Italia e dalla sua presidente Cristina Rigon alle istituzioni.

"Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente attenzione verso la salute mentale. Il bonus psicologo è sicuramente un esempio – continua Rigon – Un primo passo verso la giusta direzione, ma non basta. Servono interventi strutturali che arrivino anche a chi non sa chiedere aiuto, e più specifici per la prevenzione al suicidio".

'Cambiare la narrativa' del suicidio è il tema individuato dall'Associazione internazionale per la prevenzione del suicidio (Iasp) per la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio 2024.

L'obiettivo è passare da una visione in cui il suicidio è uno stigma e un tabù a una in cui è un fenomeno che può e deve essere prevenuto. Per farlo sono indispensabili politiche e legislazioni che considerino la salute mentale una priorità, che migliorino l'accesso alle cure e forniscano supporto a chi ne ha bisogno.

"Il suicidio e la salute mentale devono diventare oggetto di un dialogo pubblico, aperto, costruttivo, che coinvolga tutti i soggetti e le professionalità coinvolte – conclude Rigon – Solo un approccio strutturale e multidisciplinare, che sappia prendere in carico con i giusti strumenti ogni fase del dolore mentale che può portare al suicidio, può essere efficace".

Domenica 15 settembre Telefono Amico Italia ha in programma la nuova edizione dell'evento 'Non parlarne è 1 suicidio', per incontrare la cittadinanza e aiutare le persone a prendere coscienza delle proprie emozioni: primo passo per prendersi cura di sé ed evitare che un proprio malessere momentaneo possa sfociare in qualcosa di più grave.