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Tassi di interesse sui prestiti: come leggerli

Tassi di interesse sui prestiti: come leggerli e tipologie

Il tasso di interesse (più raramente saggio d’interesse) è il valore espresso percentualmente degli interessi che vengono applicati ai prestiti o ai depositi. In questo articolo, vi illustriamo come leggere e le varie tipologie di tassi di interesse sui prestiti.

Il tasso di interesse (più raramente saggio d’interesse) è il valore espresso percentualmente degli interessi che vengono applicati ai prestiti o ai depositi; è un indicatore fondamentale in ambito economico perché influenza le decisioni relative agli investimenti e ai finanziamenti.

Nell’ambito dei prestiti personali, gli interessi rappresentano la voce di costo più rilevante e il loro importo è strettamente legato al tasso di interesse applicato dal finanziatore; tutti gli istituti di credito, come per esempio Compass, indicano con chiarezza sulle loro proposte di finanziamento i tassi che vengono applicati in base alla somma richiesta e alla durata del finanziamento.

Tasso di interesse: le varie tipologie

L’espressione tasso di interesse è alquanto generica; ne esistono infatti varie tipologie che vale la pena di conoscere se si ha intenzione di chiedere un qualsiasi prestito personale oppure un mutuo.

Una prima tipologia è il tasso di interesse nominale che corrisponde alla percentuale che viene concordata quando si stipula un contratto di finanziamento o di investimento. Diverso è il tasso di interesse reale, che corrisponde al tasso nominale al netto del tasso di inflazione.

Nell’ambito dei prestiti hanno poi una particolare importanza il tasso fisso e il tasso variabile; nel primo caso l’aggettivo indica che il tasso concordato su un prestito non sarà mai modificato per tutta la durata del contratto, a prescindere dalle oscillazioni di mercato; ciò implica che le rate di rimborso non subiranno variazioni e ciò consente una pianificazione finanziaria più precisa. Nel secondo caso invece, il tasso segue l’andamento del costo del denaro e quindi può salire o scendere; nel caso di un prestito o di un mutuo, se il tasso scende, le rate saranno più leggere, viceversa più onerose.

È importante anche la distinzione tra tasso di interesse semplice e composto; nel primo caso il calcolo degli interessi viene effettuato soltanto sul capitale iniziale, mentre nel secondo caso sul capitale più gli interessi che sono maturati in precedenza.

Cosa influenza i tassi di interesse applicati ai prestiti?

I tassi di interesse che vengono applicati ai prestiti personali e ai mutui dipendono in larga parte dalle politiche monetarie nazionali e sovranazionali (per esempio quelle delle banche centrali, fra cui la BCE), politiche molto spesso legate al tasso di inflazione.

Una certa influenza poi deriva dal rischio creditizio; più alto è il rischio di non rimborso, maggiore sarà il tasso applicato. Anche la durata influenza il saggio d’interesse; di norma infatti, maggiore è la durata del prestito, più alto sarà il tasso.

Scelta del prestito: TAN e TAEG

Quando ci troviamo a dover scegliere tra più proposte di prestito è fondamentale conoscere bene la differenza fra TAN e TAEG.

Il TAN, Tasso Annuo Nominale, è il tasso puro espresso in termini annui che viene applicato a un qualsiasi tipo di finanziamento. Viene detto “puro” perché non considera tutti gli oneri accessori che caratterizzano un prestito o un mutuo; in sostanza quando esaminiamo il valore a esso attribuito dobbiamo essere consapevoli che esso prende in considerazione soltanto gli interessi.

Sicuramente più significativo e importante per la scelta di un prestito è il TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale, indice che mostra percentualmente l’effettivo costo di un finanziamento; lo si indica anche con l’acronimo ISC, Indice Sintetico di Costo, ed esso si caratterizza per il fatto che prende in considerazione non soltanto gli interessi, ma anche tutte le altre spese correlate al prestito (per esempio polizze assicurative obbligatorie, costi di gestione della pratica, spese varie ecc.).

In sostanza, tra due prestiti di uguali importo e durata, con lo stesso TAN, ma con TAEG differente, il più conveniente è il prestito con il TAEG inferiore.

In conclusione, quando si sceglie un prestito, è opportuno valutarne la convenienza (e in questo il TAEG è di grande aiuto), ma anche il suo “equilibrio” che è dato sostanzialmente da una durata che comporti una rata mensile che non ecceda la propria capacità di rimborso.