> > Tamberi dopo la delusione alle Olimpiadi: "Devo rivedere le mie priorità"

Tamberi dopo la delusione alle Olimpiadi: "Devo rivedere le mie priorità"

olimpiadi

Gianmarco Tamberi non ha ancora smaltito la delusione per quanto successo alle Olimpiadi di Parigi: le sue parole preoccupano i tifosi

Dal dramma pre Rio 2016, alla gloria di Tokyo 2020, fino alla grossa delusione di Parigi 2024. Il rapporto tra Gianmarco Tamberi e le Olimpiadi è stato più che mai composto da alti e bassi e il campione italiano non sa se potrà essere presente alla prossima rassegna.

Olimpiadi, il viaggio travagliato di Tamberi

Gianmarco Tamberi era certamente uno degli atleti più attesi dell’intera spedizione italiana a Parigi 2024, ma per lui le cose sono andate male sin dal giorno della cerimonia di apertura, quando sventolando il tricolore perse la sua fede nella Senna. Qualche giorno più tardi, a ridosso del suo esordio per le qualificazioni del salto in alto, la sorpresa peggiore: una colica renale l’ha costretto in ospedale. Gimbo ha stretto i denti ed è sceso in pedana, riuscendo ad accedere alla finale, ma qualche giorno dopo il dolore è tornato più forte che mai. Tamberi ha voluto lo stesso gareggiare nella finale per l’oro, ma non è stato in grado di saltare alle misure a cui tutti eravamo abituati a vederlo.

Olimpiadi, Tamberi sul suo futuro: le parole che spaventano i tifosi

La rassegna olimpica italiana è andata splendidamente, dal punto di vista dei risultati di squadra, ma il capitano non può che essere deluso per quanto successo a lui: “Ho dimostrato attaccamento a questi colori, sono contento di averci provato, lo dovevo a me, a coloro che mi hanno scelto come portabandiera e a chi mi ha sostenuto”. Per quanto riguarda il futuro, Tamberi si è mostrato cauto: “Tornare per i mondiali di Tokyo? Posso pensare a tutto ora. La cosa che faccio più fatica a vedere è di mettere di nuovo lo sport davanti a tutto. Ma è possibile che sia un pensiero di ora che può cambiare domani. Sicuramente devo del tempo a i miei amici e alla mia famiglia, ma questo non significa smettere”.