Damasco, 10 gen. (askanews) – Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è arrivato a Damasco per incontrare le nuove autorità dopo la caduta del presidente siriano Bashar al-Assad.
Pochi giorni fa il capo della diplomazia italiana aveva dichiarato che durante il suo viaggio in Siria avrebbe annunciato “un primo pacchetto di aiuti per la cooperazione allo sviluppo” del Paese, uscito da lunghi anni di conflitto e a Roma, dove si è tenuta la riunione del Quintetto sulla Siria (Italia, Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito) a cui era presente anche il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, Tajani ha detto che “l’obiettivo è avere una Siria stabile, un’unita territoriale, e che tutti i siriani siano riconosciuti come cittadini con uguali diritti e doveri”.
A Damasco Tajani si è recato al palazzo presidenziale per incontrare il nuovo leader Abu Mohammad al-Jolani (Ahmed As Shaara). È stato confermato, ha riferito la Farnesina,
l’impegno dell’Italia nel sostenere il processo di transizione del Paese.
Il ministro ha visto anche il suo omologo siriano Hassan Al Shibani che ha dichiarato che visiterà presto l’Europa: “Sono lieto di annunciare la mia intenzione di guidare una delegazione di alto livello in un tour all’estero che include diversi Paesi europei per rafforzare la cooperazione in tutti i campi” ha detto.
Entrambi hanno anche chiesto la revoca delle sanzioni alla Siria. Tajani: “Le sanzioni non devono assolutamente colpire la popolazione siriana. Erano state inflitte perché c’era un regime diverso”.
“Accogliamo con favore l’appello del ministro italiano e condividiamo la sua opinione, che le ragioni che hanno portato all’imposizione di sanzioni non esistono più” ha affermato il ministro siriano, aggiungendo che “possono essere una barriera e un ostacolo per incoraggiare i rifugiati siriani all’estero a tornare nel loro Paese e un ostacolo alla ripresa economica”.