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Non accenna a placarsi il conflitto che vede Antonio Tajani contro Matteo Salvini, un braccio destro che rappresenta una sfida per la leadership della coalizione di centrodestra e che Giorgia Meloni, dal canto suo, osserva a distanza.
Tajani e Salvini sono in contesa per il ruolo di seconda forza della coalizione e in disaccordo in molti campi, con Forza Italia che, spesso d’accordo con Noi Moderati, intima al ministro dell’Economia Giorgetti (Lega) di non “immischiarsi” in questioni non inerenti alla politica.
Il conflitto vede Tajani contro Salvini per aggiudicarsi la leadership della coalizione di centrodestra
Anche il dibattito tra Giorgetti e Tajani è acceso, seppure meno evidente di quello tra leader.
La tensione si manifesta con evidenza in commissione Bilancio in merito al canone Rai, con FI e NM che si oppongono alla Lega e alla stessa FdI, in un conflitto esteso che corre il rischio di compromettere la coesione della maggioranza. In tale contesto, il malcontento di Forza Italia, che sa che le sue proposte di modifica alla Finanziaria, come la riduzione Irpef e l’innalzamento pensioni, verranno quasi tutte respinte per mancanza di fondi.
Il contrasto si estende anche a temi quali l’autonomia regionale e la giustizia, nonché al posizionamento sulle crisi aperte internazionali e le posizioni opposte in Europa.
Tajani contro Salvini: “Noi siamo ormai la seconda forza del centrodestra”
FI spiega così la situazione e i motivi del continuo braccio destro tra i due partiti: “Noi siamo ormai in tutte le ultime elezioni stabilmente la seconda forza del centrodestra. La Lega, però, in Parlamento al momento ha numeri molto più alti.
E impone posizioni di bandiera di continuo”, e punta sulla responsabilità: “Abbiamo votato l’autonomia pur avvertendo che c’erano punti critici, e infatti la Corte costituzionale ci ha dato ragione. Voteremo un decreto flussi che contiene cose francamente difficili da digerire, ma va bene… Poi noi diciamo cose di buonsenso e ci considerano sabotatori”.
Forza Italia: “La premier tende ad accontentare più la Lega”
Il problema, aggiungono gli azzurri, è che a loro dire “la premier, per non farsi scavalcare a destra, tende ad accontentare più la Lega che noi.
Quindi, siccome in commissione i numeri sono più equilibrati, è lì che cerchiamo di farci sentire. E lì intendiamo dare battaglia, per arrivare ad accordi che tengano conto delle nostre posizioni”. Nel frattempo, la Lega sta affrontando defezioni verso Forza Italia e Noi Moderati, soprattutto al Sud, dove l’autonomia regionale è ancora malvista.