Arrivata una svolta clamorosa nell’inchiesta sull’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore di 45 anni ucciso nel beneventano il 19 luglio 2018.
Il mandante del delitto sarebbe un ex operaio di 64 anni, Lucio Iorillo: l’uomo avrebbe pagato un killer per uccidere Matarazzo perché lo riteneva responsabile dello stupro di sua figlia, 15enne, che si tolse la vita pochi mesi dopo la violenza, nel 2008.
Le parole del Pm sull’omicidio di Giuseppe Matarazzo
Il Pm della procura della Repubblica conferma la vendetta, che sarebbe maturata in più di dieci anni, di Iorillo.
L’uomo era già indagato in quanto ritenuto il mandante dell’omicidio del pastore giustiziato il 19 luglio del 2018 a colpi di pistola davanti casa.
Matarazzo aveva scontato 9 degli 11 anni e sei mesi inflittigli perché riconosciuto responsabile di abusi sessuali ai danni della giovane, che il 6 gennaio 2008 si tolse la vita impiccandosi ad un albero.
La decisione di Lucio Iorillo
Lucio Iorillo, 64 anni, ex operaio della Comunità Montana del Taburno, ingaggiò due killer, Giuseppe Massaro, 59 anni di Sant’Agata dei Goti, e Generoso Nasta, 34 enne di San Felice a Cancello (Caserta), già condannati all’ergastolo dalla Corte di Assise di Benevento nel 2021.
I due, entrambi con precedenti penali a carico, secondo l’accusa si sarebbero procurati l’auto e la pistola utilizzata per il delitto, agendo poi a volto scoperto, e giustiziando Matarazzo davanti casa sua con cinque copi di pistola calibro 357 Magnum.
Iorillo sarebbe il mandante dell’omicidio, organizzato dietro un pagamento di 20mila euro: con questa motivazione il pm della procura di Benevento, ha chiesto il rinvio a giudizio di Lucio Iorillo, originario di Frasso Telesino, sotto processo per i fatti accaduti nel 2018.