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Cos'è e come funziona il Supporto Formazione e Lavoro 2025

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Supporto Formazione e Lavoro 2025: di cosa si tratta e come funziona

Cos’è e come funziona il Supporto Formazione e Lavoro (SFL)? Si tratta di un quesito molto comune. Il Supporto Formazione e Lavoro è una misura introdotta insieme all’Assegno di Inclusione per sostituire il Reddito di Cittadinanza. Dal 2023 la misura ha iniziato a essere erogata ai cosiddetti attivabili, ovvero tutte quelle persone escluse prima dal Reddito di Cittadinanza e poi dall’Assegno di Inclusione perché possono lavorare, e dal 2025 ha visto alcune novità. Infatti, da quest’anno, sono stati introdotti cambiamenti per ampliarne i beneficiari, incrementando l’importo del sussidio.

Il Supporto Formazione e Lavoro: cos’è e come funziona

Quale misura a metà strada tra un prodotto di attivazione al lavoro e un vero e proprio sussidio, il Supporto Formazione e Lavoro prevede che chi presenta domanda e ottiene l’accoglimento dell’istanza da parte dell’INPS, debba partecipare obbligatoriamente a progetti di formazione, accompagnamento al lavoro o di qualificazione e riqualificazione professionale, ai fini della percezione del sussidio, all’interno di quelle che vengono definite politiche attive del lavoro. Inoltre, per accedere al sussidio possono essere effettuati il servizio civile universale e i lavori utili alla collettività in alternativa ai corsi di riqualificazione. Nella pratica, differentemente dal Reddito di Cittadinanza, nel quale venivano anticipatamente erogate le ricariche e poi, eventualmente, si partecipava ai progetti, qui il funzionamento è inverso.

Supporto Formazione e Lavoro: chi può accedervi

Tale misura si trova ad essere destinata a soggetti di età compresa tra 18 e 59 anni, i quali non percepiscano altri sussidi perché occupabili. A beneficiarne possono essere anche persone all’interno di famiglie che percepiscono l’Assegno di Inclusione, visto che le due misure sono cumulabili. Nel 2025, infatti, è cambiata la soglia ISEE da non superare per accedere al sussidio, che fino al 2024 ammontava a 6.000 euro. Attualmente è sufficiente possedere un valore ISEE non superiore a 10.140 euro per beneficiare del Supporto Formazione e Lavoro. Nel mentre, l’importo mensile è passato dai 350 euro, a partire dagli ultimi mesi del 2023 e per tutto il 2024, fino ai 500 euro al mese del 2025. Visto che si tratta di una misura spiccatamente vocata alle politiche attive sul lavoro, chi presenterà domanda nel 2025 dovrà conoscere bene le modalità di adesione alla misura stessa. Occorre infatti presentare domanda all’INPS accedendo poi al portale del Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale (SIISL). Il tutto per poter sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale (PAD), dichiarandosi disponibili nell’immediato a svolgere un’attività lavorativa e a partecipare ai progetti di politiche attive del lavoro suddetti: soltanto a queste condizioni la procedura potrà risultare corretta. Solo a queste condizioni, inoltre, si potrà essere convocati dagli Uffici di Collocamento per la firma del patto di servizio personalizzato. In questo modo, i tecnici del Centro per l’Impiego potranno delineare il miglior percorso di ricollocazione e riqualificazione lavorativa.

L’importo del SFL e le condizioni

Come già specificato, il Supporto Formazione e Lavoro consente nel 2025 un importo economico mensile, di 500 euro al mese, con una prestazione della durata di 12 mesi. Tuttavia, qualora il corso o il progetto a cui si desidera partecipare proseguirà oltre i 12 mesi, la prestazione potrà continuare nella sua erogazione fino alla conclusione dello stesso. Differentemente dall’Assegno di Inclusione, gli importi sono erogati via bonifico da parte dell’INPS, e non tramite ricarica su card con vincoli di spesa: con il SFL, infatti, l’importo potrà essere speso in maniera libera dal ricevente. Per quanto concerne i requisiti, oltre all’ISEE in corso di validità che non deve superare i 10.140 euro, occorrerà necessariamente che il reddito familiare non sia superiore alla stessa cifra, oltre a rispettare alcuni limiti relativi al patrimonio mobiliare. Infatti, i soldi depositati in banca o alle Poste non possono superare i 6.000 euro per il singolo, 8.000 euro per i nuclei composti da due soggetti, 10.000 euro per famiglie di tre o più componenti, e così via. Ci sono alcuni fattori che possono far variare le condizioni, tra cui ad esempio la disabilità di qualche componente. Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, la soglia è di 30.000 euro, per non considerare la casa di abitazione principale qualora questa abbia un valore inferiore a 150.000 euro. E, naturalmente, rimane la mancata disponibilità di determinati autoveicoli, motoveicoli, navi da diporto o imbarcazioni, vincoli che da sempre caratterizzano misure di questo tipo.