Londra, 17 gen. (Adnkronos) – Il 14 marzo si svolgerà a Madrid una nuova udienza sul caso della Superlega europea. La Corte di giustizia europea (CGE) ha stabilito il mese scorso che le regole utilizzate dall’organo di governo del calcio europeo Uefa e dall’organo di governo del calcio mondiale Fifa per bloccare la formazione della Superlega nell’aprile 2021 erano contrarie al diritto dell’Ue.
Tale sentenza ha fatto seguito ad un rinvio da parte del 17° tribunale commerciale di Madrid nel maggio 2021, e il tribunale spagnolo può ora applicare la sentenza ai fatti in questo caso quando si riunirà tra meno di due mesi. Ci si aspetterebbe quindi una decisione a favore della Superlega, ma sarebbe probabilmente più simbolica che significativa.
La Uefa ha aggiornato le sue regole di autorizzazione nel 2022 e, sebbene non sia stato espresso alcun giudizio al riguardo, l'organo di governo del calcio europeo insiste che sono "robuste" e conformi al diritto dell'Ue. I promotori della Superlega A22 potrebbero scegliere di fare domanda per creare una nuova competizione secondo le regole del 2022, ma l'articolo 7.4 – che stabilisce che qualsiasi evento di questo tipo non deve influire negativamente sul buon funzionamento delle competizioni esistenti della Uefa – suggerirebbe che qualsiasi richiesta per organizzare una competizione continentale per club difficilmente riuscirebbe.
La sentenza della Corte di giustizia europea ha affermato che le norme di autorizzazione stabilite dalle federazioni sportive devono essere "trasparenti, obiettive, non discriminatorie e proporzionate", ma sembra che i sostenitori della Superlega considerino ancora discriminatorie le regole del 2022. L'amministratore delegato dell'A22 Bernd Reichart ha dichiarato il mese scorso che la sentenza della Corte di giustizia europea ha posto fine al "monopolio" della Uefa e che il calcio ora è "libero". Almeno pubblicamente, i club hanno dato il loro sostegno alle competizioni Uefa esistenti. La sentenza della Corte di giustizia europea sembra certamente influenzare ulteriormente la dinamica del potere a favore dei club nei loro rapporti con la Uefa.