Il recente dibattito sugli incentivi fiscali per interventi edilizi rivela un ritorno a politiche passate, evidenziato dall’introduzione dello spalma-crediti per il superbonus.
Superbonus e Bonus casa, cosa cambia nel 2025
Tra il 2008 e il 2011, per attenuare l’impatto dell’ecobonus sul bilancio pubblico, le detrazioni furono estese da tre a cinque e poi a dieci rate annuali, con un’eliminazione nel 2012 per i contribuenti anziani. La proposta attuale del governo segue un approccio simile, estendendo le detrazioni del superbonus, del bonus per barriere architettoniche e del sisma bonus a dieci anni.
Questo solleva interrogativi tra imprese e committenti, poiché il passaggio da un recupero in quattro anni a uno in dieci può influenzare la pianificazione finanziaria. Tuttavia, la riduzione dell’importo annuale potrebbe agevolare l’utilizzo del superbonus anche per redditi medio-alti, benché vi siano considerazioni sul mercato riguardo alla cessione del credito.
Restyling degli incentivi Superbonus e Bonus casa, ipotesi per il 2025
Restano incerte le misure per i contribuenti con redditi più bassi e per i condomini, dove la capacità finanziaria varia.
Per il futuro, si prevede una revisione degli incentivi, bilanciando le esigenze di contenimento della spesa pubblica e i requisiti di risparmio energetico UE. In Parlamento, si discutono proposte per il 2025, con un focus sul mantenimento delle detrazioni e possibili meccanismi di prenotazione per i contribuenti con risorse limitate.