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Il caso di suor Anna Donelli
Suor Anna Donelli, 57 anni, è tornata libera dopo essere stata arrestata all’inizio di dicembre nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Brescia. La religiosa era accusata di avere legami con un’associazione mafiosa di matrice ‘ndranghetista operante nel Bresciano. La sua detenzione era stata disposta per garantire che non potesse mantenere contatti con i membri del sodalizio criminale detenuti in carcere.
La decisione del Tribunale del Riesame
Il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta dell’avvocato Robert Ranieli, revocando gli arresti domiciliari ai quali suor Anna era sottoposta. Durante l’interrogatorio di garanzia, la religiosa aveva respinto con fermezza le accuse, sostenendo la sua innocenza e raccontando la sua verità per oltre due ore. Nonostante le sue dichiarazioni, il giudice per le indagini preliminari (gip) aveva inizialmente confermato la misura cautelare, ma ora il tribunale ha ritenuto che non ci fossero più motivi per mantenerla in custodia.
Le reazioni alla revoca degli arresti
L’avvocato Ranieli ha espresso soddisfazione per la decisione del tribunale, affermando: “Siamo contenti, ora può tornare ad aiutare gli altri”. La revoca degli arresti domiciliari rappresenta un momento di sollievo per la religiosa, che ha dedicato la sua vita al servizio degli altri. La sua vicenda ha sollevato interrogativi sulla possibilità di infiltrazioni mafiose anche in ambiti considerati tradizionalmente al di fuori di tali dinamiche, come quello religioso. La Dda di Brescia continua a indagare sulle attività dell’associazione mafiosa, mentre suor Anna Donelli si prepara a riprendere la sua vita e il suo impegno sociale.