Roma, 6 nov. – “Sugar Tax, dopo 8 rinvii la partita non è ancora chiusa. Anzi. La tassa è stata infatti confermata nella Manovra 2025 (depositata alla Camera dei deputati), nonostante le dichiarazioni governative sulla volontà di evitare nuove imposte, le promesse fatte da più parti, le rassicurazioni per non compromettere il futuro delle imprese”.
Luca Busi, amministratore delegato di Sibeg Coca-Cola – azienda siciliana che dal 1960 produce, imbottiglia, sviluppa e distribuisce nell’Isola in esclusiva le bevande di The Coca-Cola Company – continua la sua battaglia a nome del comparto, dopo aver appreso l’ennesima notizia che metterebbe a rischio il settore: la misura, approvata nel 2020 dal governo Conte 2, è ancora una mina vagante tra i capitoli della legge di bilancio. “Con la pressione fiscale – continua – tutti i prodotti colpiti dalla Sugar Tax subirebbero un sovraprezzo del 25% al consumo: succhi, bibite analcoliche, energy drink, acque con vitamine, bevande vegetali, the, ma anche il latte pastorizzato. Come possiamo permettere che ciò avvenga?”.
Sibeg ha più volte lanciato l’allarme, mettendo sul tavolo le ricadute: per la sola azienda siciliana la Sugar Tax si tradurrebbe in 18 mln di tasse, con un calo del 30% del fatturato e un taglio di circa 150 posti di lavoro. “Non riusciamo a pianificare investimenti – continua Busi – abbiamo dovuto congelare tutto nell’attesa di capire qual è la direzione in cui stiamo andando. Ma possiamo continuare così? Non vogliamo ulteriori rinvii, non vogliamo ancora discutere dell’utilità o meno di una tassa che – studi alla mano – non incide sulla salute ma serve solo a fare cassa a nostre spese. Ogni anno, anzi ogni sei mesi, puntualmente, il problema si ripropone, disallineando il nostro piano di sviluppo industriale. Siamo veri e propri ostaggi di un sistema perverso che ha come bersagli imprenditori, lavoratori e consumatori. Non percepiamo dalla politica la volontà di comprendere le nostre ragioni: lo scenario che si delineerebbe sarebbe davvero inverosimile, con un’inflazione mai vista prima. Possiamo davvero consentire che ciò accada?”.