Torniamo a parlare del terribile stupro di gruppo a Catania, avvenuto ai danni di una ragazzina di 13 anni. Il branco ha abusato di lei all’interno dei bagni pubblici di Villa Bellini, in queste ore però c’è una svolta importante.
Violenza di gruppo a Catania
Una ragazzina di 13 anni è stata assalita dal branco all’interno dei bagni pubblici di Villa Bellini a Catania. Questa la terribile trama che ha come protagonista una giovanissima.
Lo stupro di inserisce in un’escalation di violenze sessuali senza precedenti. La cronaca è colma di episodi simili, nonostante il contesto sia delicato e ci sia continua sensibilizzazione verso tale argomento.
In questi giorni la ragazza ha collaborato con le forze dell’ordine, aiutando gli agenti a identificare alcuni componenti del branco, composto da italiani e non, maggiorenni e non: alcuni partecipavano, altri la bloccavano.
Istanti terribili su cui ora si sta facendo luce anche grazie all’analisi del Dna estratto dagli indumenti.
Stupro di Catania: estratto il Dna
Le tracce biologiche saranno utili per identificare gli altri ragazzi che hanno partecipato alla violenza sessuale.
Uno di responsabili sta collaborando perché evidentemente si è pentito di quanto accaduto, c’è poi il fidanzato della 13enne, anche lui ascoltato in qualità di testimone oculare. Infatti il branco lo ha costretto ad assistere allo stupro mentre veniva tenuto fermo.
A violentare la ragazzina sono state 7 persone e in totale ci sono due inchieste aperte, rispettivamente dal Tribunale ordinario e da quello dei minori.
Il Dna raccolto dagli indumenti della giovane aiuterà a ricostruire al meglio la vicenda, inchiodando le persone che finora sono in stato di fermo e posizionandole con precisione nel contesto.