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Sono in corso indagini sullo stupro di Catania che ha visto vittima una ragazzina di 13 anni.
La giovanissima avrebbe implorato i suoi aguzzini di lasciarla andare. Il branco, tuttavia, non avrebbe avuto alcuna pietà. Presente anche il fidanzato della vittima, bloccato per far sì che non avesse alcuna possibilità di reazione.
Stupro di Catania: la disperazione del fidanzato
“Basta, basta” avrebbe gridato il 17enne mentre tentava di liberarsi dai coetanei di nazionalità egizia che lo tenevano fermo. Il ragazzo ha affermato tramite alcune dichiarazioni riportate dal Mattino: “Mi hanno immobilizzato, minacciato, è stato un incubo terribile.
Non poter far nulla per salvarla è stato terribile vedere la mia ragazza nelle loro grinfie”.
Tutti avrebbero ignorato la situazione
Nessuno ha risposto alla disperata richiesta di aiuto durante la violenza sessuale, e le autorità stanno ora indagando per comprendere se, alle 19.30, Villa Bellini fosse già deserta o se qualcuno ha scelto di ignorare la situazione.
Hanno agito spietatamente
Nessun rimorso, nessun pentimento da parte dei 7 autori dello stupro.
Le indagini tracciano le figure di individui che non avrebbero paura di nulla, pronti a tutto per arrivare ai loro orribili obiettivi. La tredicenne sarebbe stata stuprata da due di loro. Si sarebbero alternati nel bagno pubblico, mentre gli altri cinque si sarebbero schierati affinché i due amici potessero agire indisturbati nelle loro nefandezze.