La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dei difensori di Simone Borgese.
Per l’uomo, che si trovava da giugno agli arresti domiciliari su disposizione del gip di Roma, si aprono nuovamente le porte del carcere per un nuovo episodio di stupro.
La decisione della Corte di Cassazione
Simone Borgese è accusato di una violenza sessuale nei confronti di una studentessa avvenuta a Roma l’8 maggio scorso e già condannato per altri due episodi di abusi.
Oggi è arrivata la decisione della Corte di Cassazione: ha dichiarato inammissibile il ricorso dei difensori che avevano impugnato la decisione del tribunale del Riesame che, a sua volta, aveva accolto l’appello presentato dalla Procura sulla richiesta di misura cautelare in carcere.
Nell’ordinanza con cui il giudice aveva disposto per l’uomo gli arresti domiciliari si legge che sussiste il “concreto pericolo che Borgese commetta delitti della stessa specie di quello per cui si procede”.
Le precedenti condanne di Simone Borgese
Borgese era stato già condannato a sette anni e mezzo di carcere dopo aver rapinato e violentato nel 2015 una tassista e nel 2014 una ragazzina nell’androne di un palazzo.
L’abuso, ai danni della studentessa, è avvenuto a distanza di nove anni nello stesso giorno della precedente violenza.