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Lara Ponticiello, studentessa di 23 anni, iscritta all’Università di Bologna, è stata uccisa da una meningite fulminante mentre si trovava a Berlino per il progetto Erasmus: a nulla è servita la cura in ospedale, dai primi sintomi alla morte sono passati solo tre giorni.
Studentessa muore in pochi giorni: diagnosi meningite fulminante
Lara Ponticiello nata e cresciuta a Reggiolo, ma da anni viveva a Gonzaga con i genitori e la sorella. Attualmente, dopo la laurea in lingue e letture straniere, aveva intrapreso un percorso Erasmus e si trovava a Berlino.
I primi sintomi si manifestano venerdì 24 maggio, la giovane studentessa ha un leggero malore, ma nessuna preoccupazione, viene trattato con farmaci generici. Le sue condizioni di salute precipitano improvvisamente, nella giornata di sabato viene trasportata in ospedale dopo uno svenimento: qui il ricovero in terapia intensiva, il coma irreversibile e poi il decesso per meningite fulminante, dichiarato la sera di domenica 26 maggio dai medici.
I genitori intanto hanno raggiunto la capitale autorizzando l’espianto degli organi, ma a causa dell’infezione non è stato possibile effettuare i trapianti.
Meningite fulminante: cause e sintomi
La meningite fulminante è una malattia molto grave e spesso fatale: consiste in una infiammazione delle meningi, ovvero le membrane protettive che ricoprono l’encefalo e il midollo spinale.
Le cause principali sono da rintracciare in batteri e virus, che si moltiplicano rapidamente e si diffondono in tutto l’organismo.
I primi sintomi sono molto generici: spossatezza, mal di testa, sonnolenza, inappetenza, vomito e nausea.
Tuttavia, ci sono tre sintomi più specifici che possono far scattare l’allarme: rigidità della nuca e incapacità di muovere il collo in avanti; febbre molto alta e alterazione dello stato mentale. In aggiunta, possono verificarsi macchie rossastre o viola, sensibilità alla luce e ai rumori, tremori e convulsioni.
La cura contro la meningite fulminante
La diagnosi per tale infezione non è affatto semplice, bisogna effettuare una analisi chimico-fisica e microbiologica del liquido cefalorachidiano. Per farlo è necessario una puntura lombare e inserire l’ago nel canale vertebrale.
La scienza ha fatto passi da giganti per le cure della meningite fulminante: alcune forme di questa malattia si possono prevenire con dei vaccini, somministrati già nei primi mesi di vita dei bambini, mentre altri si possono fare da adulti.
Per gli anziani è importante quello contro lo pneumococco, mentre per i neonati quello contro il meningococco.
Il trattamento però avviene dopo una attenta analisi poiché per curare l’infiammazione delle meningi dipende dall’origine della malattia: la terapia sarà antibiotica se l’origine è batterica, antivirale se è causata da un virus.