Cinque operai sono morti nella terribile strage di Casteldaccia.
Secondo una prima ricostruzione, sarebbero deceduti uno dietro l’altro all’interno di un tombino, dopo essersi calati per soccorrere il primo collega.
Strage sul lavoro a Casteldaccia, prima ricostruzione: operai morti uno dietro l’altro nel tombino
Gli operai rimasti vittime della strage sul lavoro avvenuta a Casteldaccia, in provincia di Palermo, sono morti uno dietro l’altro all’interno di un tombino. I sei operai rimasti intrappolati si erano calati nel tombino dell’impianto fognario uno dietro l’altro, restando poi intossicati per le esalazioni.
Solo uno dei lavoratori è rimasto fuori e ha dato l’allarme. Questa è la prima ricostruzione dell’incidente sul lavoro avvenuto oggi. Cinque persone hanno perso la vita, mentre una sesta è stata ricoverata in ospedale in gravissime condizioni. Secondo le prime informazioni, dopo che il primo operaio non è risalito dopo essersi calato nel tombino, gli altri sono scesi per capire cosa stesse succedendo. Il settimo componente della squadra, non vedendo risalire i colleghi, ha lanciato l’allarme.
Strage sul lavoro a Casteldaccia: operai morti per esalazioni da idrogeno solforato
Tra le vittime, quattro lavoravano per la Quadrifoglio di Partinico, tra cui il titolare, e uno era un lavoratore interinale dell’Amap. La squadra doveva effettuare lavori di mautenzione nella vasca di depurazione delle acque reflue. Secondo le prime informazioni, a causare l’intossicazione agli operai sarebbero state le esalazioni da idrogeno solforato. Le concentrazioni di gas tossico nell’ambiente di lavoro erano particolarmente elevate, pari a 10 volte il livello consentito.