Roma, 6 feb. (askanews) – Due giorni dopo la strage in una scuola a Orebro, la “peggiore sparatoria nella storia della Svezia”, che ha provocato 11 morti, non ha ancora un movente. Anna Bergqvist, che guida le indagini, in conferenza stampa ha spiegato:
“Stiamo interrogando testimoni e persone che hanno legami con l’autore del reato per capire perché ciò è successo. E non abbiamo ancora una risposta. Abbiamo acqusito dei video. Ascoltiamo vocali per cercare di stabilire cosa è stato detto. C’è qualcosa che può condurci al movente? Ma non è qualcosa che noi, come capi delle indagini, possiamo ancora dire”.
La polizia svedese ha detto che tra le vittime del massacro avvenuto a Risbergska, una scuola per adulti, che offre anche corsi di svedese per migranti, ci sono “diverse nazionalità”. Il presunto killer è stato identificato dalla stampa svedese come Rickard Andersson, 35 anni, ma non c’è stata alcuna conferma ufficiale.
“Pensiamo di sapere chi è l’autore del reato e quale è la sua identità, ma non confermeremo tali informazioni prima di essere assolutamente sicuri di aver ottenuto una corrispondenza del DNA”, ha tagliato corto l’inquirente.
Secondo i media svedesi l’aggressore era un uomo del posto che viveva da recluso e soffriva di problemi psicologici. Con sé aveva diverse armi. L’emittente TV4 ha pubblicato un video girato da uno studente nascosto in un bagno in cui si sentono degli spari all’esterno e una persona che grida: “Lascerai l’Europa!”.
L’ambasciata siriana ha espresso “le sue condoglianze e la sua solidarietà alle famiglie delle vittime, tra cui siriani”, in un post sulla sua pagina Facebook mercoledì sera, mentre vicino al luogo della strage i residenti hanno lasciato bigliettini, fiori e lumini, in ricordo delle vittime.