La corte d’assise d’appello di Milano ha confermato l’ergastolo per Alessandro Maja, autore del duplice omicidio della figlia Giulia di 16 anni e della moglie Stefania Pivetta, di 56.
L’omicidio
Alessandro Maja, interior designer 60enne, uccise la notte tra il 3 e il 4 maggio la figlia Giulia di 16 anni e la moglie Stefania Pivetta a colpi di martello mentre stavano dormendo nella loro casa, in provincia di Varese. Si salvò invece il figlio Nicolò, 23 anni, rimasto gravemente invalido.
La corte d’assise d’appello di Milano ha confermato oggi la condanna all’ergastolo per l’uomo, stabilendo inoltre un anno e mezzo di isolamento diurno.
Le parole della difesa
In seguito alla lettura della sentenza l’avvocato di Maja, Gino Colombo, afferma: “Siamo convinti di quello che ha sostenuto il nostro psichiatra e lo porteremo avanti. Soffre di una depressione maggiore con delirio distruttivo, è pacifico”. Il legale si riserva di fare ricorso in Cassazione dopo la lettura delle motivazioni e sottolinea che il suo assistito “è in cura da più di un anno”, aggiungendo che “non è corretto dire che ha commesso quel gesto per problemi di lavoro.”
La difesa di Maja, accusato di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio, aveva provato a chiedere la riapertura del processo facendo richiesta di una nuova perizia psichiatrica. Nel processo di primo grado si era stabilito però che il 60enne era pienamente capace di intendere e volere.